ZENER 1992

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mercoledì, gennaio 25, 2006

LA LEGGE INUTILE SUL RISPARMIO

dopo due anni dal crack Parmalat finalmente, dopo tanti litigi tra le varie fazioni politiche, ha visto la luce la Legge sul Risparmio.
E' stato un parto atroce ed il risultato non è stato da meno.
Alla fine questa legge ha fatto più danni che rimedi.
Un esempio: società di revisione: queste con al precedente normativa potevano assumere l'incarico della revisione della contabilità per un periodo massimo di 9 anni essendo il mandato triennale rinnovabile non oltre le 3 volte.
Si voleva ridurlo a massimo 6 anni per evitare fidelizzazioni tra controllore e controllato.
ma quando la legge è passata al Senato per la sua definitiva approvazione il risultato è stato questo: mandato di 6 anni rinnovabile 1 sola volta: risultato 12 anni invece dei 9 anni previsti dalla precedente legge e dai 6 anni che si volevano imporre!
Altro esempio: danno ai risparmiatori: intanto per risparmiatori si intende SOLO gli obbligazionisti e NON ANCHE quei piccoli risparmiatori che hanno delle azioni: grave lacuna ma si è voluto non affrontare il problema delle minoranze azionarie.
Per finta viene concesso che venga nominato un loro rappresentante nel Consiglio di Amministrazione e ciò deve avvenire segretamente!!!
Assurdo: è come negare che, prima delle assemblee, i soci di maggioranza non trovino un già un accordo per sapere chi deve essere amministratore e qui la legge preferisce avallare la teoria piuttosto che la pratica societaria.
Tornando al danno ai risparmiatori: viene considerato GRAVE NOCUMENTO al risparmio soltanto quel crack che comporta la distruzione di tanto valore per un importo pari all'1 per mille del PIL cioè 15 miliardi di euro e/o che coinvolga tanti risparmiatori pari all'1 per mille della popolazione italiana cioè quasi 59.000 risparmiatori.
Vale a dire: è quasi impossibile che si verifichi.
La stessa Parmalat non ha fatto così tanto.
e se si vedono i numeri delle società quotate la possibilità che si verifichi un evento così grave è veramente bassa.
Se prendiamo quale elemento di riferimento la capitalizzazione delle nostre società quotate si vede benissimo che SOLO 9 SOCIETA', fallendo, possono procurare questo grave danno.
PERO' di queste 9 bisogna escludere le seguenti:
2 sono di diritto estero (Banco Bilbao e Banco Santander)
2 sono del Tesoro (ENI e ENEL)
3 sono banche (Unicredit, Intesa, San Paolo)
1 è un'assicurazione (Generali)
Quindi ne rimane 1 che potrebbe fare il danno: TELECOM ITALIA!!!
ERGO: è stata tutta una presa per il culo!