Super matrimonio
Ok! Settembre è un buon periodo per i matrimoni!
Non fa eccessivamente caldo e gli invitati non debbono rinunciare al fine settimana al mare...
Chi sarà premiato meglio tra gli azionisti Intesa e San Paolo?
Il concambio mi sembra (non ho ancora approfondito) di 3 azioni Intesa per 1 San Paolo: oggi San Paolo quota a 16,10...quindi se così dovessero stare le cose gli azionisti Intesa potrebbero scommettere ancora su un margine di rialzo.
Di certo chi era azionista, prima dell'annuncio, di entrambe le banche non si potrà comunque lamentare.
Hanno gioito anche gli azionisti delle Intesa Risparmio ...tra ieri ed oggi le azioni hanno preso circa il 10%: in queste operazioni di fusione le azioni di risparmio, secondo me..almeno, mi dà l'idea che queste azioni sono un certo ostacolo a concambi ecc. e pertanto possono essere favorite da una loro possibile conversione in ordinarie.
Comunque, onestamente, non sono qui a dire se adesso è meglio Intesa o San Paolo: non ne sono in grado, e poi sarebbe come giocare al rosso ed al nero alla roulette.
Cosa ne uscirà una volta scambiati gli anelli nuziali?
Vedendo i dati di entrambi gli "sposi" in termini di "margini di intermediazione" (che sono in pratica i ricavi netti di una banca sulle masse gestite) ed utili prodotti credo che ne uscirà un gruppo bancario simile ad UNICREDIT.
In pratica di due (Intesa e San Paolo) ne fanno quasi uno (Unicredit).
Perchè ho messo quasi?
Dalla pura e semplice sommatoria dei dati di entrambi gli sposi (margini, utili, patrimonio e capitalizzazione) ne esce fuori che, attualmente, UNICREDIT ha una marcia in più.
Per intenderci: si parla grosse cifrone in gioco.
Di buono c'è che vedendo i bilanci degli sposi i dati sono decisamente costanti (le banche non hanno stagionalità) lasciando la possibilità ad alcuni calcoli prospettici.
Il bilancio del "terzo incomodo", Unicredit, lo si può desumere dalla semestrale a giugno, che è eccezionale e non paragonabile con periodi precedenti vista l'integrazione col gruppo HVBank.
Insomma, ci provo, a fare due+due:
Capitalizzazione: UNICREDIT 65 miliardi - SanIntesa 60 miliardi (35 Intesa+25 San Paolo)
Margine intermediazione atteso : UNICREDIT: 24 miliardi - SanIntesa: 19 miliardi
utili attesi: UNICREDIT 6 mliardi - SanIntesa: 5 miliardi
Roe rettificato (cioè al netto dei dividendi) : UNICREDIT 19% - SanIntesa 15%
P/E: UNICREDIT 10,5X - SanIntesa 12,00 X
PBV: UNICREDIT 2,00 - SanIntesa 1,74 (il dato questa volta è migliore per SanIntesa)
EPS: UNICREDIT 0,584 - SanIntesa 0,426
Riguardo al ROE c'è da dire che Unicredit è in vantaggio in quanto se dovesse fare come l'anno passato e distribuire quasi tutto l'utile prodotto avrebbe un patrimonio netto ridotto e quindi favorito al calcolo del ROE (utile netto/patrimonio netto x100).
Ma è anche vero che se i danari degli utili fossero lasciati in società, od almeno una parte di essi, (San Paolo ed Intesa hanno distribuito circa il 50% degli utili prodotti, il resto ha aumentato il patrimonio netto, per questo il Roe è più basso) è vero che avremmo un Roe ridotto ma è anche molto probabile che questi danari nel futuro diano la possibilità di aumentare gli utili...quindi un'azionista che riceve l'intero utile può essere contento ma è come non mettere niente a rendere per eventuali migliori utili futuri.
A parte questa piccola parentesi sul calcolo del Roe (adjusted si dice o rettificato) si viene a creare un gruppo che avrà sul territorio italiano un'ottima capilarizzazione (forse esagerata..io sono cliente di entrambe che stanno una di fronte l'altra!) in termini di sportelli e probabilmente una migliore profittabilità visto che molto probabilmente si potranno curare al meglio le sinergie operative.
L'impressione personale è che questo matrimonio sia anche venuto per togliere ad entrambi i coniugi il ruolo di possibile preda: con la nuova realtà potrebbe nascere un nuovo predatore pronto a nuove acquisizioni.
Chissà.
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