ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

venerdì, febbraio 23, 2007

www.italia.it



I blog friend Imprenditor e Fuorimercato ci ricordano che il sito di promozione turistica www.italia.it e tutto quanto gli sta dietro è costato (col precedente Governo...quello durato tutta la legislatura per intenderci) alle nostre tasche circa 45 milioni di euro.

L'elaborazione del logo (che ha effetti lassativi) magari ci è costata (col nuovo Governo che è gia vecchio, o forse no...beh vedremo) la bellezza di 100 mila euro.

Ma non potevano aprire un blog?
Costa zero.
Ps: il sito per quello che è costato non è il massimo...per ora si limita a dire come andare a Roma.
Roma l'ho girata spesso...una volta anche coi cugini USA che hanno avuto la tragica esperienza di comprare vicino al mitico Colosseo 3 bottigliette di acqua (da 0,50 lt) al costo di 10 euro (6,60 euro al litro).
Insomma un' Italia che gli ha lasciato il segno...

9 Comments:

At 8:42 PM, Anonymous Anonimo said...

Scusa non ho capito...
è costato 100mila euro o no?
L'hai evidenziato in neretto dandolo per scontato,bah.

 
At 10:21 PM, Anonymous Anonimo said...

hai ragione: ho fatto una grossa cazzata...ma non mi preoccuperei degli "eventuali" 100mila euro..ma dei "sicuri" 45 milioni...
Zener

 
At 3:42 AM, Anonymous Anonimo said...

mmm il mio programmatore con 150 euro o poco più poteva fare di meglio. chi gli e lo dice al governo? =))))

 
At 10:57 AM, Anonymous Anonimo said...

100 mila euro.
Pazzesco!!!
Questa è una di quelle notizie che mi fanno andare sui gangheri!
Por'Italia!
Ciao.
Marshall

 
At 4:18 PM, Blogger Trading Diary said...

ma avete provato a cercare un link per mandare una mail?
non è possibile inviare una mail...non ci sono contatti....a cosa serve questo bel prodotto se non a far arrichiere una banda di ladri....sicuramente il programmatore che ci ha lavorato sopra non sarà diventato ricco....ma qualche uomo di merda che se mi capita per le mani insulto, si! queste cose mi fanno davvero male!

 
At 11:35 AM, Anonymous Anonimo said...

Da un punto di vista puramente quantitativo, 100.000 per quel marchio (e cioè per il turismo italiano, un business che vale parecchie centinaia di milioni di euri) non è tanto. Anche perchè chi l'ha disegnato solitamente non si limita a quello. Ne fa altri, poi il cliente sceglie. Effettua studi sul cliente, su che cosa vuole, su chi è, qual'è il prodotto eccetera. Roba complessa. Per fare un paragone, alcuni anni fa Italcementi cambiò logo (e tutta l'immagine aziendale), quale parte di una più complessa azione volta a dare un nuovo volto all'azienda. operazioni che solitamente vedono anche più o meno profonde ristrutturazioni interne. Ebbene il logo (e i relativi studi sull'immagine aziendale) costarono più di due miliardi di lire.

Saluti

 
At 12:32 PM, Anonymous Anonimo said...

sticazzi! due miliardi per un logo!
comunque come mi ha fatto notare il primo commento non sono sicuro dei 100.000,00 euro..forse sono di più o di meno...e forse più giustificabili da quanto dici tu..quello che mi fa incazzare è la più sostanziosa cifra di 45 mln per il sito...
Zener

 
At 12:38 PM, Anonymous Anonimo said...

Ecco, si 2 miliardi e più per un logo (hai in mente? E' quella specie di spirale/galassia stilizzata). Solo che il logo è ciò che appare, dietro ci sono studi enormi e ripensamenti aziendali non indifferenti. E questo era il caso Italcementi.

Qui pare che la cosa si sia limitata effettivamente al solo logo e che il premio per il vincitore fossero effettivamente 100.000 euri. Il risultato è sotto agli occhi di tutti: un'oscenità al limite dell'insulto. Aggiungo che in vari blog di esperti di design il giudizio è unanime: uno schifo. Esteticamente imbarazzante e concettualmente una collezione di errori. Se lo avesse disegnato uno studente nuna qualsiasi scuola di grafica si sarebbe preso un bel 2.

 
At 6:02 PM, Anonymous Anonimo said...

Zener, fb, matteo,
concordo con i vostri commenti.
Ricordo ancora il caso Italcementi.
Ma lì era una società privata sotto il controllo di maggioranza assoluta del Gruppo Pesenti.
Ma qua???

Marshall

 

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