Zeru tituli
Devo dire la verità: non sono riuscito a trovare una trimestrale che mi invoglia a tirare giù due conclusioni.
L'industria è giù: prendiamo FIAT che ritiene vitale la permanenza degli incentivi anche per il 2010...e dopo?
Il lusso non ha mai visto tante situazioni di emergenza come in questo ultimo anno: Mariella Burani, Antichi Pellettieri, Safilo, hanno bilanci da spia rossa sempre accesa, con situazioni finanziarie da ristutturare e/o con la ricerca di cavalieri bianchi che facciano da salvatori laddove i rapporti con le banche sono dei muri di gomma
Le utilities - Acegas, Iride, Hera, Enia - sembravano porti sicuri; adesso sono alle prese con le multe milionarie sulla presunta fiscalità di favore all'epoca dei loro collocamenti; aggiungiamo che in ossequio a non so quale norma i loro principali azionisti - enti pubblici - devono scendere al di sotto del 30% dagli attuali 50% e rotti: un mix che nel breve ha portato (e forse porterà) ad una depressione dei corsi azionari; personalmente ritengo sia un settore che nel lungo termine (ormai il breve termine vale per la pura speculazione) possa ripagare e ben venga l'ingresso di azionisti imprenditori semprechè non siano dello stereotipo del Tronchetti una volta entrato in Telecom, altrimenti meglio gli azionisti-politici che almeno non cannibalizzano l'azienda.
Le small caps hanno riservato qualche sorpresa (Cobra, Buongiorno, Sorin ecc) ma se alcune sono delle interessanti realtà che si propongono al mercato con piani industriali interessanti da elaborare per il sottoscritto, altre non si capisce il perchè esistano ancora in borsa (Cell, CHL, Ciccolella, ed altra roba da chiodi).
Immobiliari: alla larga, vedi Risanamento che è in una situazione che si picchia col suo stesso nome; se poi aggiungiamo gli eccessi del fair value (vedi Uniland) degli anni passati, facile trovarsi con realtà che allo stato attuale presentano valutazioni generose.
Insomma..come direbbe il simpatico (come un dito in un occhio) Mourigno "zeru tituli"
E a proposito di casa Inter, (dove probabilmente i soldi li stampano per spenderne così tanti per dei fenomeni mutandati..facile vincere così) pensavo di scrivere qualcosa su Camfin/Pirelli: più che altro perchè per la prima - che possiede il 25% della seconda - è in arrivo un aumento di capitale da 100 mln (70 mln in capitale e 30 mln in warrant) la cui tecnicalità è tutta da scoprire; se poi ci aggiungiamo che all'inizio dell'estate il Tronchetti ha venduto il 3,50% della Camfin alla famiglia genovese Malacalza per circa 12 mln, pari a circa 0,95 euro per azione quando al mercato valeva 0,35 euro, la storia si fa più interessante: perchè Malacalza ha pagato più di 3 volte il prezzo del mercato?
Piaceri tra finanzieri d'alto rango?
Mi riservo di usare la parola "ricconi" anche perchè se adesso le società del Tronchetti dovessero chiudere e liquidare il tutto ai prezzi correnti, di milioni si che se ne contano, ma di debiti!
Cambiano i tempi: era facile essere milionari con la leva finanziaria..peccato sia passata di moda.
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