tracciabilità
La crisi c'è.
La colpa, a quanto pare, sembra essere anche dell'evasione fiscale.
Ed ecco allora che i tanto vituperati provvedimenti proposti nel 2006, dal temibile duo Visco-Bersani, vengono oggi riproposti sotto il colore di quell'opposizione oggi al governo.
Dal 31 maggio è operativo il nuovo limite di tracciabilità: si passa dai 12. 500 euro ai 5.000 euro.
Il dettato normativo è quello dell'art. 20 d.l. 78/2010: probabilmente passerà anche in sede di conversione.
Lasciamo perdere la tecnicalità di sanzioni e dintorni.
Quello che mi fa pensare è che questo abbassamento di soglia comporterà un aumento degli obblighi relativi alla normatica antiriciclaggio.
Usando il termine "semplificazione" dal 31 maggio sarà più facile sbagliare.
Poi, leggi il solito giornale di economia e finanza, e scopri che le imprese italiane sono tra le più oberrate dalla burocrazia.
Fa specie sentire in questi giorni Tremonti di voler fare piazza pulita da questo e quell'adempimento burocratico per aiutare le imprese e di conseguenza sostenere lo sviluppo economico del paese.
A volte mi viene il dubbio se la classe dirigente ci fa o ci è.
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