ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

martedì, giugno 19, 2007

LA COSA

Ieri in seconda serata (perchè ormai se vuoi vedere un film decente devi stare sveglio fino alle 3) hanno trasmesso "LA COSA".
Raccontava di imprenditori alle prese con un mostro: Visco impersonato appunto dalla "Cosa".
Come questi imprenditori venivano a contatto con la "Cosa" questa ultima cercava di studiarli, assimilarli...e replicarli...con gli "studi di settore".
Il pericolo di contagio, nel mondo della partita IVA, era elevatissimo.
Il primo contagiato - un fruttivendolo - una volta "elaborato" ed assimilato dalla "cosa" diventò un mostruoso carciofo non congruo e coerente: sapeva di arancio e dava in escadenscenze...alla fine lo hanno bruciato.
Il film continua con la "Cosa" che imperversa sugli altri imprenditori elimindandoli tutti, con assurde elaborazioni, nonostatante l'impegno del protagonista, un impavido ragioniere impersonato da Kurt Russel.
Finisce con due sopravvissuti: un doppiolavorista di colore che fa tutto in "nero" ed il ragioniere.
I due si guardano con sospetto: il ragioniere nonostante tutto cerca di convincere a regolarizzare il doppiolavorista facendogli prendere la partita IVA....almeno la razza degli Imprenditori continua e c'è speranza di fare ancora delle parcelle.
Il Doppiolavorista "nero" - dal canto suo - visto cosa è successo agli altri sta col mitra puntato: sia mai che una volta "ivato" non venga contagiato dalla Cosa.

A dopo con qualche titolo.

13 Comments:

At 11:01 AM, Anonymous Anonimo said...

Sei fortissimo.
Oltre che preparato sei anche spiritoso e questa è una gran cosa.
Ti seguo quotidianamente.
Buon lavoro
Orfeo

 
At 2:22 PM, Anonymous Anonimo said...

Devo dire che anche ieri io guardando la Cosa ho pensato alle tue stesse cose ... che sintonia ...

:-)

 
At 2:43 PM, Anonymous Anonimo said...

Grandissimo post Zener,e grande film la Cosa.
Peccato chje Carpenter non faccia più film così belli.

 
At 3:09 PM, Anonymous Anonimo said...

La Cosa nasconde un segreto. In effetti è un coso (In questi tempi incerti è meglio l'ambiguità). Poi si replica cambiando pelle e colore. Non vi illudete, gli effetti sulle vittine sono uguali prima e dopo la trasformazione. Attenzione ai sintomi: instabilità cerebrale con istinto omicida, vi rode il fegato e vi brucia il c....
Se vi brucia di più a dx vuol dire che la cosa si stà trasformando.
by Mat

 
At 5:50 PM, Blogger marshall said...

Tra le news della mia banca online, ho letto delle altre "sparate" odierne di Visco.
Sembra quasi che ce l'abbia a morte con i titolari di partite iva. Vede evasori dappertutto!

 
At 6:29 PM, Anonymous Anonimo said...

Si Marshall
dovrebbe rilassarsi un po.
Credo che abbia delle turbe mentali.
Forse quando era bambino è stato morso da un imprenditore.
Zener

 
At 8:40 AM, Anonymous Anonimo said...

Ciao zener, seguo quotidianamente il tuo blog, ed è nota ormai la tua posizione condivisibile verso l'eccessiva pressione fiscale. Però non mi è chiaro il tuo pensiero verso i gioiellieri da 15K euro all'anno e i dentisti da 7K. Visto che gli studi di settore sono stati introdotti per scovare questi esempi, è possibile che non esista un metodo nei cui ingranaggi non vadano a stritolare i contribuenti onesti?
Ciao.

 
At 11:02 AM, Anonymous Anonimo said...

Ma è così difficile capire che il gioielliere da 15K euro non vuol dire che guadagna 15K euro all'anno? Cioè che il suo reddito personale non è di 15K ero all'anno? Che la cifra di 15K annui non è paragonabile né al reddito lordo né al reddito netto di un dipendente, magari quello dello stesso gioielliere?

15K sono l'utile dell'azienda, ciò che avanza (o dis-avanza in caso di perdite) dall'operazione Fatturato - Costi. E nei costi rientrano le imposte, naturalmente.

Insomma: creare scaldalo artificiale, confrontando le banane con i biglietti del cinema, non credo che sia degno degli Italiani.

Se si volessero fare dei confronti seri, che a questo punto temo non convenga a nessuno fare sul serio, visto che nessuno lo fa, si dovrebbe prendere il reddito medio personale dei gioiellieri e confrontarlo con quello personale degli impiegati.

Solo che ottenere il primo dato è molto più difficile (si dovrebbe lavorare, non sia mai). Oppure si potrebbe far vivere fiscalmente tutti quanti, a cominciare dai dipendenti, come fossero degli imprenditori. A cui si darebbe tutto lo stipendio, il lordo, che rappresenterebbe il loro fatturato, le aziende non farebbero più da sostituto d'imposta, e loro potrebbero portare a detrazione i costi sotenuti per la loro attività (la vita), si farebbero il bilancio, con annesso studio di settore - ramo di attività: contribunete da mungere; locazione geografica: fa lo stesso, tanto devi pagare - pagherebbero le loro tasse e alla fine, dopo le imposte, avrebbero anche loro un dato finale, l'utile (o la perdita) dell'anno.

 
At 9:17 PM, Anonymous Anonimo said...

Interessante teoria FB ... ricordati di proporla a Visco-Fisco ...

:-)

 
At 8:17 AM, Anonymous Anonimo said...

Ma i soldi per vivere il gioielliere li prende dai 15K? Scusate la domanda ma vorrei capire.

 
At 11:39 AM, Anonymous Anonimo said...

No: se il gioielliere è dipendente oppure socio-lavoratore dell'azienda gioielleria, il suo "stipendio" è calcolato nei costi dell'azienda stessa, allo stesso modo del salario del suo commesso.

Poi Zener potrà essere più preciso, perchè ci sono molte differenze a seconda della forma giuridica secondo cui è organizzata l'azienda stessa. Il discorso cambia se la gioielleria è una SdF, una Snc, una SaS, una Srl eccetera.

Io ho fatto il caso nostro, che siamo una Srl con 5 soci (non gioielleria) e 8 dipendenti. Usciamo tutti gli anni con meno di 5.000 euro di utile (sul bilancio fiscale), dopo aver pagato le tasse e faticato come muli. Potrebbe essere molto meno, o addirittura essere in perdita dopo aver pagato le tasse, ma preferiamo essere fiscalmente attivi, per così dire, onde allontanare la scocciatura senza fine di un controllo della GdF, che abbiamo avuto comunque 8 anni fa, per quasi 4 mesi. Un inferno, direttamente responsabile di un calo non indifferente del fatturato. Siamo così idioti da pagare tasse che potremmo evitare. Ora se il Visco di turno guarda la nostra cifra, può dire che quelli che fanno la nostra attività (di tipo creativo), sono dei truffatori, ladri e affamatori del popolo, che guadagnano solo 5.000 euro all'anno.

Da notare comunque che siccome abbiamo 8 dipendenti, una certa, ahimè, esposizione in banca, e doppio ahimè, un grosso insoluto con un cliente, (causa principale dell'esposizione), noi chiuderemo in perdita pesante l'esercizio 2006, pagando comunque una bella paccata di soldi di IRAP (oltre all'IVA sulle fatture emesse al Cliente insolvente, cioè mai pagate).

Ciao

 
At 2:10 PM, Anonymous Anonimo said...

Quindi le cifre che girano sui giornali sono gli utili. Ma a questo punto non capisco lo scalpore. Se gli utili sono spogli della tassazione come fa il fisco a dire che si sta rubando? Cioè, io guadagno, pago costi e tasse, mi rimangono gli utili. Perchè se gli utili sono bassi il fisco è convinto che io non abbia pagato le tasse?

 
At 5:41 PM, Anonymous Anonimo said...

Perchè dice che:

a) non fatturi tutto ciò che dovresti (vendi in nero)

b) gonfi i costi (registri fatture false e/o gonfiate)

c) altri vari trucchi atti a diminuire l'utile/a pagare meno IRAP (che si paga su determinate voci del conto economico indipendentemente dal risultato)

 

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