ZENER 1992

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giovedì, agosto 09, 2007

CREMONINI

Qui la semestrale.
Ne avevo parlato qui tempo fa: le stime sui dati economici sono da rivedere in leggero ribasso.
Giusto due considerazioni personali adesso che quota 2,17 euro e considerando il patrimonio a livello consolidato - 337 mln - capitalizza - 308 mln - sotto il valore di libro (2,37 euro) di un buon 9%.
E' una di quelle società che vanno osservate a compartimenti: uno economico e l'altro finanziario.
Lasciando perdere il dato economico e concentrandosi solo su dato finanziario si nota:
- uno sbilancio nella composizione delle fonti del capitale: notando il capitale Investito si nota che questo è composto prevalentemente da mezzi di terzi per il 65% e da mezzi propri per il restante 35% (l'ideale è l'esatto contrario o per lo meno 50 e 50 o 1/1 o 1,00...fate voi).
Una conferma la si trova nel rapporto debiti/equity pari a 1,84 invece di un più igienico 1,00.
Altra conferma deriva dal margine di struttura (patrimonio netto /attivo immobilizzato): a pagina 11 della semestrale abbiamo un capitale immobilizzato di circa 781 mln contro un patrimonio di 337 mln: la differenza è "coperta" proprio da finanziamenti esterni ( o mezzi di terzi): nulla di grave nel panorama delle società italiane che sono sottocapitalizzate ma qui la misura è oltre il normale.
In termini percentuali - quindi il margine primario di struttura cambia nome in quoziente primario di struttura - è del 43% ben al di sotto di quel 100% considerato la soglia di eccellenza.
Guardando l'esposizione finanziaria al netto delle disponibilità (pag. 12)- pari a 621 mln - si nota che l'esposizione a breve è abnorme: ben 295 mln.
Abnorme: il perchè lo si rileva dal rendiconto finanziario a pag. 23.
Si nota che la società continua a perseguire una politica di investimenti, sia per linee interne che per linee esterne, aumentando l'indebitamento.
A fronte di un cash flow delle attività operative positivo per 33 mln la società ha effettuato investimenti per 51,60 mln: nulla di male ma di opinabile c'è la distribuzione di dividendi per 22 mln (l'85% dell'utile 2006 della società - 26 mln - al lordo delle perdite di terzi per 14,50 mln) che non va certo a supporto di una politica espansionistica effettuata con mezzi propri....come dire: "investo ma solo con i soldi degli altri"...
Notare una cosa: la produzione di cassa operativa (prima di investimenti, dividendi e finanziamenti) pari a 33 mln non è nemmeno sufficiente a coprire gli oneri finanziari che nel 2006 sono stati di circa 32 mln e nel 2007 sono tendenzialmente a 35 mln!
E la quota capitale? debito scaccia debito?
La conferma è data sempre nel rendiconto finanziario in due punti: la crescita dei finanziamenti a breve ed a cascata (in fondo) lo sbilancio negativo del flusso di cassa del periodo: circa 21 mln....circa come i dividendi distribuiti.
Insomma dico la mia: ma come si può stare in borsa se poi si opera come i piccoli commercianti che si prendono tutto l'utile senza portarne una lira (euro) a nuovo?
Fino a quando cresceranno gli investimenti con l'appoggio delle banche?
Osservando il 2006 l'andazzo è stato lo stesso: i dividendi distribuiti sono stati ben 39 mln : l'utile di Cremonini che comprendeva anche i proventi straordinari (sì...anche quelli si sono distribuiti) della quotazione della Marr.
Da notare a livello economico che in questi primi sei mesi la gestione finanziaria - negativa per 17,83 mln - si "mangia" il 45% del reddito operativo pari a circa 39,79 mln.
Si può anche capire: a parte il mercato l'unico azionista è solo Cremonini che possiede circa il 67% delle quote; a differenza della "costola" Marr non sono presenti nell'azionariato investitori istituzionali.
Il margine di disponibilità (attivo corrente - passivo corrente che è la spia finanziaria che indica quanto le voci dell'attivo destinate a trasformarsi in breve termine in liquidità sono in grado di garantire il pagamento degli impegni sempre a breve) è - di poco - negativo per 18 mln: a fronte di attività correnti per 867 mln vi sono passività correnti per 885 mln.
L'ideale è sempre un margine di disponibilità positivo come spesso si vede nella maggior parte delle società considerate sane (anche se normale è forse il termine più giusto).
Il margine di tesoreria (come sopra ma escludendo le rimanenze - per 264 mln - che non sono liquidità immediata) è quindi anch'esso negativo per 282 mln: non è proprio il massimo vista la "produzione" di cassa fotografata nel rendiconto finanziario non certo aiutata da una forzata politica dei dividendi.
Insomma: in ottica Basilea 2 la Cremonini non è proprio messa bene.
Mi chiedo: ma se un piccolo imprenditore va in banca con questa situazione finanziaria ( tolti molti zeri) quanto glielo fanno pagare il denaro in prestito?

1 Comments:

At 8:33 PM, Blogger Scaurus81 said...

Complimenti per l'analisi.
E' da un pò di tempo che guardando le quotazioni di questo titolo mi chiedevo come mai da Febbraio ha perso circa il 25%.
Ora penso proprio che sia meglio allontare ogni pensiero da questo titolo,ce ne sono di meglio con migliori fondamentali.

Un saluto
Scaurus81

 

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