KME GROUP
Di Kme Group si nota subito un valore di libro (in inglese BVPS cioè Book Value Per Share) superiore agli attuali corsi azionari del titolo: 2,18 euro contro una contrattazione attuale di 1,87.
Non è l'unica nel panorama italiano: Ceramiche Ricchetti, Irce, Montefibre, Crespi (e non mi ricordo chi altri) hanno una capitalizzazione (n° azioni x loro quotazione) inferiore alla consistenza del loro patrimonio (se questo lo dividete per il numero delle azioni ottenete il valore di libro) quando la normalità è l'esatto contrario: apparentemente possono sembrare delle ottime occasioni perchè si compra a 10 quello che nominalmente vale 11,12,13...comunque di più.
Come mai?
Di solito tale situazione la si ritrova in realtà in crisi o deficitarie: pur quotando sotto il valore di libro non conviene "metterci i soldi": non rendono niente, tranne scommettere su eventuali "turnaround" (Ducati, Exprivia per citarne alcuni recenti).
Ma non sempre quotare sotto il valore di libro vuol dire situazioni deficitarie: altre società come Ceramiche Ricchetti hanno una quotazione sotto il valore di libro la cui ragione si può anche trovare nella scarsa remunerazione dei capitali propri (Il patrimonio ...Roe basso vicino o intorno ai titoli di Stato cioè 3-4%) e dei capitali investiti (sia propri che di terzi...ROI basso sotto un 8-10% cioè insufficiente o appena sufficiente a pagare il costo dei capitali impiegati).
Per Kme Group il "turnaround" è storia passata: l'anno passato - il 2006 - il bilancio è stato chiuso con un utile di circa 52 mln ed è probabile che anche l'anno in corso si chiuda con un risultato (leggermente?) migliore.
Oltre al BVPS si notano - spulciando (neanche tanto) il bilancio- le rivalutazioni del magazzino: non essendo più consentita la valorizzazione delle materie col metodo LIFO (Last In First Out cioè ultimo ad entrare e primo ad uscire) la società ha adottato il costo medio ponderato e pertanto ne sono scaturiti maggiori valori - iscritti in bilancio - che nel 2006 ( 79 mln) hanno inciso per il 94% dell'utile pre imposte pari a 84 mln.
Anche in questi primi sei mesi ci sono state delle rivalutazioni: ammontano a circa 63 mln ed incidono per il 65% dell'utile pre imposte pari a 97 mln: non è detto che a fine esercizio tali rivalutazioni siano superiori ai valori indicati a giugno 2007.
In ultima analisi - e con accezione positiva - a giugno non vi sono in bilancio "oneri non ricorrenti" cheinvece nel corso 2006 hanno inciso sul conto economico per 26,50 mln: anche qui non è detto (per lo meno per me da osservatore esterno magari anche unpo distratto) che per fine anno non vi siano oneri non ricorrenti in bilancio.
Ergo: per me sono DUE le incognite per fare delle misere previsioni su KME, appunto le rivalutazioni e gli oneri non ricorrenti.
Per prudenza (chissà se sarà sufficiente) ho indicato - per fine 2007 - rivalutazioni per 50 mln (inferiori agli attuali 63 mln di giugno) ed oneri non ricorrenti per 25 mln.
Ne esce fuori un utile di 55 mln (tax rate al 42%...l'anno passato al 38,50%): ma se non vi saranno sorprese (oneri ricorrenti e materie prime) potrebbe essere più alto....
Alle attuali quotazioni di 1,87 euro vuol dire un PE 2007 di 8,50X ed un ev/ebitda di 6,50 ( con PFN negativa per 400 mln).
ROE al 10% e ROI a circa il 9%: quest'ultimo un po scarsino visto la composizione dei capitali investiti (circa 0,80 tra patrimonio e PFN negativa) e considerato che ad occhio il solo costo dei capitali di terzi sembra essere di circa il 6-7%.
Guardando solo il PE atteso non è male considerato che Danieli alle quotazioni vale circa 22X gli utili del 2006/2007 (l'esercizio si è chiuso a giugno).
Ma è anche vero che se guardiamo in Germania la ThyssenKrupp ha un PE costante di 8-9X.
Forse il fatto che Kme Group non quoti sopra il valore di libro è legato al fatto che l'utile è - per ora - troppo legato alle sorti della materia prima, cioè le rivalutazioni che nel 2006 hanno determinato il 94% dell'utile prima delle imposte e nel corso di questi sei mesi la percentuale di incidenza sull'utile pre imposte è del 64%: in miglioramento, certo...ma personalmente vedere che buona parte della ricchezza prodotta è legata alle sorti del magazzino piuttosto che ad una gestione ordinaria mi fa storcere un po il naso.
Rimandata a settembre: chissà se dopo 9 mesi non vi saranno oneri non ricorrenti e le rivalutazioni saranno diminuite dando più lustro alla gestione ordinaria...da tenere comunque sotto osservazione...come tutte le società che quotano sotto il BVPS ed anche per le vicende legate alla eventuale quotazione di Kme energy.
A dopo con "l'ermetica" CHL la cui informativa lascia parecchio a desiderare.
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