ZENER 1992

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mercoledì, novembre 29, 2006

BANCA D'ITALIA


Dopo aver (s)parlato della Consob vorrei sprecare due parole sulla Banca d'Italia.
Questa ha, tra gli altri poteri, il compito di vigilanza sul sistema bancario, cioè sulle altre banche.
Penso che in un sistema di controllo ideale il controllore, per essere degno di tale definizione, non dovrebbe avere rapporti di partecipazione maggioritaria o influente coi controllati e viceversa.
Ve lo immaginate un "controllato" che controlla un "controllore"..che razza di controllo sarebbe?
A tal fine lo Statuto della banca d'Italia stabilisce, nell'art. 3 (immagine a sinistra) che "dovrà essere assicurata la permanenza della partecipazione maggioritaria...da parte di Enti Pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici".
Ma ad oggi la legge è stata rispettata?
A quanto pare no.
Guardate il prospetto a destra.
I maggiori azionisti sono banche private, in primis Banca Intesa (66.035 quote e 50 voti), poi Unicredit (32.902 quote e 50 voti) ed al terzo posto SanpaoloImi (25.000 quote e sempre 50 voti).
Per vedere il primo ente pubblico dobbiamo andare in "settima posizione" dove troviamo l'INPS con 15.000 quote a cui corrispondono 34 voti.
E' bello e rassicurante sapere che con la fusione in essere tra Intesa e Sanpaolo si creerà un polo bancario di primario interesse....sì...sopratutto nel controllo del controllore in via Nazionale.
Ed ancora crediamo ad un efficiente ed onesto sistema dei controlli?
Fino adesso le autorità preposte ci hanno dato un fulgido esempio di mancato rispetto della legge!
Ma tanto c'è sempre un Ricucci con cui distogliere l'attenzione.
E se ci fosse un altro crack finanziario chi salverà la lisca dei poveri risparmiatori?
Consob, banca Italia e qualche altro ente (inutile) preposto si pallegeranno le responsabilità ed alla fine la colpa sarà di chi ha investito in azioni additandolo come un "giocatore d'azzardo" o un "vile speculatore" che non ha fatto attenzione ai suoi investimenti....poi verrà un demente, cioè un Clemente, che con l'indulto restituisce dignità ai malfattori.....
De Andrè cantava "lo Stato si indigna, si impegna e poi getta la spugna con gran dignità".
Chi avrà la fortuna di possedere le obbligazioni avrà l'onore di mantenere lo status di "risparmiatore" ma riceverà pochi spiccioli (se li riceverà) rispetto al capitale investito.
I nostri Governi (non) faranno come Parmalat, Cirio, Bipop, Giacomelli, Finpart, Argentina, Seat-tin.it?
A fare la legge Marzano bastava un deficiente: si è preso la Prodi Bis e poi con un "copia incolla" si è fatta la legge modificando solo il numero dei commissari (da 3 a 1), il provvedimento di nomina (direttamente dal Ministro attività produttive) ed i limiti dimensionali (fatturato e dipendenti) per accedere a tale legge.
E poi ci fanno credere che i Governi ci studino anche sopra.

1 Comments:

At 6:13 PM, Blogger marshall said...

Valutando questa notizia sotto l'aspetto dei costi, ho sentito che Bankitalia ha costi pazzeschi. Costa al risparmiatore/contribuente una cifra pazzesca. Ho perso il filo, mentre Radio Padania dava la notizia, ma è una cifra di una enormità indecente!

 

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