ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

giovedì, luglio 31, 2008

buongiorno




Buongiorno: 0,89Il settore in cui opera è quello dei prodotti multimediali tipo le suonerie della topa e cose simili oltre ad altro genere di intrattenimento tipo di Tv sul cellulare e via di seguito: in Italia c’è anche Dada che casomai mi andrò a vedere più in là.

Qui il profilo di Buongiorno.

I numeri del primo trimestre 2008 sono decisamente più corposi - come ricavi - rispetto a quelli del 2007: c’è da considerare che è cambiata l’area di consolidamento con l’ingresso della Itouch, società americana acquisita a fine 2007.


Poche parole sui numeri di questo primo scorcio d’anno: in termini assoluti è cresciuto tutto, ricavi, MOL, Ebit ed Utile finale; in termini percentuali la marginalità è in contrazione; lasciando perdere i costi di gestione che col tempo potrebbero smagrirsi se mai si arrivasse alle giuste sinergie con la nuova società acquisita, nella parte bassa del conto economico sono presenti oneri finanziari che fino all’anno precedente non c’erano: ciò è dovuto al fatto che per acquisire Itouch si è fatto ricorso a dei finanziamenti.


A seguito del warning sui ricavi - se ne prevedono di meno di quanto previsto da una precedente guidance - comunicato dalla società ad inizio luglio i corsi azionari sono andati decisamente al ribasso; e già che prima del warning lo scenario non era neanche tanto bello per il settore!

Attese 2008

Parto col mio DCF: ho utilizzato assumptions decisamente severi; nel dettaglio:
- Free risk rate al 4,50% nella normalità, è un rendimento BTP scadenza residua decennale;
- Risk market al 5,60%: fonte Damodaran per il 2008 area euro;
- Beta di 1,71: decisamente alto e quindi severo - già un tasso beta a 1,30 è molto penalizzante; l’ho preso dal Sole 24 Ore Plus ed è relativo alle oscillazioni degli ultimi 30 mesi: sono cosciente che i corsi azionari di Buongiorno con buona probabilità non saranno così pessimi come gli ultimi 30 mesi - i numeri non saranno proprio belli ma non sono da crack - però la prudenza non è mai troppa; avrei potuto ricavare il beta sempre da Damodaran ma i dati sono fermi all’01/01/2008. Con un Beta di 1,30 il mio Dcf se ne sarebbe uscito con una valutazione di 1,90 euro.
- Composizione fonti capitale investito: 69% equity - 31% debt
- costo capitale terzi : 7%, al netto del tax rate al 16% va al 5,88%
- Wacc al 11,57%: misura il costo medio dei capitali impiegati; confronatato con il ROI atteso del 2008 che è del 11,72% siamo lì..non c’è sovrarendimento rispetto costo dei capitali; quindi un dato alto ed in teoria penalizzante ai fini di una valutazione perchè è con questo tasso che si scontano i flussi di cassa previsionali;
- Tasso di crescita perpetua 1%: potrei usare un tasso più alto - ed avere una valutazione più alta - ma preferisco la prudenza in questo contesto in cui il quadro di riferimento per Buongiorno - e non solo - non è il massimo.
- Tasso crescita dei ricavi del 5% annuo fino al termine del periodo previsionale, cioè il 2017
- ROS del 8,15% al 2008; del 10% nel 2009; 10,50% fino al 2011; 11% fino al 2017…non mi sembradi essere stato generoso…fino al termine del periodo previsionale ho considerato uno scenario stabile con crescita limitatissima.
- Variazioni negative del Capitale Circolante Netto: il primo anno per 12mln e poi costanti per circa 3 mln: non sempre è stato così, infatti nel 2006 le variazioni furono positive per circa 6 mln ..se mai adottassi un valore positivo o pari a zero la valutazione sarebbe più generosa.
- Investimenti superiori agli ammortamenti per tutto il periodo previsionale e non investimenti = ammortamenti; nel caso di Buongiorno ho deciso così.

Andando al dunque ne esce fuori una valutazione di 1,49 euro: come ho detto ingloba l’attuale scenario piuttosto critico per il settore in cui opera la società, inoltre gli assumptions utilizzati sono stati severi; se avessi voluto fare il bravo mi bastava mettere il tasso beta ad un pur sempre cattivo 1,30 ed un tasso di crescita perpetuo di 2,00 - come in tantissimi studi societari - e sarei arrivato a 2,00 euro senza tanti problemi; se poi avessi variato altre cosine tipo ammortamenti = investimenti, costo del debito 6%, tax rate al nominale di 38%, un ROS leggermente maggiore, tasso crescita ricavi al 6% invece del 5%..i 2,50 - 3,00 non sarebbero stati un miraggio.

Ma tutto quanto sopra farlo adesso - con l’aria che tira - sarebbe fuori luogo: c’è un tempo per l’ottimismo ed un tempo per la prudenza.

Tornando sui numeri ; le attese per il 2008 le ho fatte seguendo le indicazioni date dalla società col warning di inizio luglio: per ora dico Ricavi a 329mln, MOL a 34mln, Ebit a 27mln ed utile finale a 14mln.Alle attuali quotazioni di 0,89 euro significa un
PE atteso di 6,50X,
Ev/ebitda (con indebitamento netto atteso per fine 2007 a 70mln) di 4,90X,
ROE al 9% e ROI al 11,72%: questi ultimi indicatori non proprio al massimo - in particolare il ROI - che valorizza tanto quanto il costo medio dei capitali impiegati.

A 0,89 euro la società capitalizza circa 95mln ben sotto il suo valore patrimoniale di circa 150 mln; per gli amanti del genere il BVPS (book value Per Share cioè il valore del patrimonio diviso per azioni) è atteso per il 2008 a 1,49 euro: solo il caso vuole che coincida con il risultato del mio DCF Model; col patrimonio alla consistenza di marzo il BVPS è di 1,38 euro.
Il fatto che quoti sotto i mezzi propri adesso non la rende una mosca bianca come poteva essere fino ad un anno: per scoprire quante ce n’è adesso di società nella stessa situazione basta andare a consultare la solita ultima pagina del Sole 24 Ore con le quotazioni ed andare a vedere la colonna Prezzo / Mezzi propri..sotto l’unità ce n’è un bel po’ (occhio che i dati si riferiscono al 2007) e non sono tutte finanziarie di partecipazioni o società in crisi come Ratti, Montefibre che solitamente e da anni quotano sotto il patrimonio…

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giovedì, luglio 03, 2008

BREMBO




Mi si chiede di Brembo.
Vedendo certi idioti nella famosa e divertente Serravalle guidare fantastiche Porsche pestando sempre i freni senza usare un minimo di freno motore vien da pensare che la crisi economica in corso non vada a toccare società come Brembo.
Parlando dei corsi azionari dell’ultimo anno, da 11,60 euro di novembre 2007 si è agli attuali 6,65 euro con una perdita di capitalizzazione del 43% (stessa sorte è toccata a Sogefi) secondo me non sono stati punitivi per quanto offerto dall’ultima trimestrale, ma per il quadro di riferimento che risente a cascata della crisi del settore auto, settore in stretto collegamento con i componenti prodotti da Brembo, il petrolio alto e di conseguenza congiuntura economica fanno il resto in ottica di attese dei risultati futuri: gli utili cresceranno o diminuiranno?
In questa ultima trimestrale i dati fotografano una crescita dei ricavi , + 19% a 275,54 mln, con marginalità costante – il 14,50% - fino al MOL – + 19% a 39,70 mln ; maggiori ammortamenti, 14,00 mln rispetto ai 10,75 mln dell’anno precedente, comportano una minore marginalità a livello del reddito operativo (o EBIT) pari al 9,40% in calo rispetto al 9,80% di marzo 2007: il dato, pur in calo come marginalità sui ricavi, si attesta a 25,90 mln, in progresso in termini assoluti, rispetto ai 22,66 mln del marzo 2007.
Nonostante maggiori oneri finanziari, una minore imposizione fiscale del 30% - 35% a marzo 2007 - probabilmente dovuta anche agli effetti del cuneo fiscale – “salva” la marginalità finale del periodo – utile del periodo a 15,43 mln + 20% - che marginalmente si attesta al 5,60% sostanzialmente come a marzo 2007.
Le (mie) attese per fine anno, sulla base di questi primi tre mesi, sono per ricavi a circa 1.110 mln, in progresso del 19% rispetto al 2007; in termini assoluti potrebbero esserci dati in crescita ma la marginalità sui ricavi la vedo in calo: un MOL intorno ai 159 mln (137 mln nel 2007) – con marginalità al 14,40% (14,80% nel 2007); EBIT intorno ai 100 mln (89mln nel 2007) – con marginalità sui ricavi, detta anche ROS, del 9% (9,53% nel 2007); oneri finanziari piu’ pesanti – 13 mln contro i 9,9 mln del 2007, ed una tassazione pari a quella del primo trimestre (non è detto si replichi lo stesso dato a fine anno) potrebbero portare in dote un utile sostanzialmente simile al 2007 di circa 60mln…il tax rate potrebbe essere l’ago della bilancia del bilancio 2008 di Brembo.
Vorrebbe dire crescita zero.
Con le successive trimestrali pronto ad aggiornare il mio punto di vista.
Alle attuali quotazioni significa un PE atteso di 7,40X ed un Ev/ebitda (indebitamento a 250mln) di 5,53X: il settore “auto parts”, negli USA, conta molte società; spiccano, MAGNA (MGA), WONDER (WATG) e AUTOLIV (ALV), CYCLE COUNTRY (ATC) che quotano circa 10-11 volte gli utili del 2007 (se mai dovessero replicarlo potrebbe anche andare bene come riferimento attendibile); le altre società presentano multipli decisamente piu’ elevati.
Tornando a Brembo: ROE al 17% misura decisamente sufficiente a remunerare oltre un investimento a rischio zero (free risk) gli azionisti
ROI al 17%: confrontato con un Wacc dell’8% va piu’ che bene (vedi DCF).
Passando dal campo delle previsioni reddituali a quello dei flussi di cassa per Brembo ho tirato giu’ degli assumptions suggeriti dal luminare Damodoran: il beta unlevered (depurato della componente finanziaria) non mi sembra dei piu’ generosi e viene assunto al 1,17.
Il Free risk al 4,50% : pari ad un BTP a scadenza residua decennale;
Il risk market viene assunto al 5,67 (fonte Damodoran);
Composizione fonti del capitale investito: 58% mezzi propri e 42% mezzi di terzi con costo del 5,50% che al netto dell’imposizione fiscale del 38% diventa del 3,85%.
Assunti questi dati il Wacc è pari al 8%.
Il tasso di crescita perpetua l’ho assunto al 1%: dire di piu’ (sarebbe favorevole ai fini della valutazione) non saprei come giustificarlo.
Per chi volesse notarlo i tassi di crescita del fatturato sono ridotti a meno della metà di quanto fotografato negli ultimi due anni: l’8% fino al 2011 e poi in calo fino al 2017.
Ho considerato una marginalità dell’EBIT costante e al 2011 in crescita di solo il 5% (meno dei ricavi).
Poi ho “concesso” che la società avesse investimenti pari agli ammortamenti (come nella maggior parte delle elaborazioni dcf); le variazioni del capitale circolante le ho assunte sempre negative per 35 mln.
Insomma non so se sono stato “bravo”, dovrei vedere altri studi ed i loro assumptions, ma ci scommetto l’anima che saranno piu’ benevoli dei miei.
Il “mio” DCF dice 9,40 euro cioè un PE di circa 10,40X ed un Ev/ebitda di 5,50X simile ai multipli attuali delle società USA piu’ a sconto.
Di certo il periodo non è propizio per investimenti in azioni: qualcuno, non mi ricordo dove, ha definito l’attuale situazione – petrolio alto, dollaro debole, congiuntura economica, maggior costo del denaro – come la tempesta perfetta.
Le nubi non sembrano passate ed anzi qualcuno parla di petrolio a 170 $ con la BCE che vorrebbe alzare i tassi nel corrente mese di luglio: non il meglio.
Chi si attende utili migliori deve fare i conti con tutto ciò mentre chi volesse investire dovrà mettere in conto qualche scossone.
Io non saprei dire nel caso di Brembo se le quotazioni sono al minimo, in un mercato come questo che sembra non conoscere il fondo, la mia impressione, non avendo certezze, è che il rischio ad entrare adesso è alto, forse anche più del rendimento in ottica dividendo (che per Brembo adesso è del 4,20%); il medio lungo periodo potrebbe remunerare, ed è forse in quest’ottica che adesso bisogna ragionare in via generale, senza vedere le quotazioni di giorno in giorno.

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