ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

venerdì, aprile 30, 2010

ciofecaland: Aeffe



Purtroppo la Grecia non è fallita: le vacanze in quelle splendide spiaggie le pagheremo ancora in euro.
Per me non è un problema visto che le mie vacanze le farò in Sardegna o in Calabria, e l'euro di quelle parti non sembra correre i rischi ellenici.
Mi consolo parlando di una società dai risultati pessimi: Aeffe.
La società si colloca nel settore Fashion & Luxury e si presenta con i marchi Moschino, Pollini, Ferretti (la proprietaria e fondatrice) JP Gualtier.
La società quota 0,37 euro, il minimo assoluto da quando a fine 2006 è stata quotata, periodo in cui orbitava intorno ai 4,00 euro.
L'attuale capitalizzazione è intorno ai 39 mln a fronte di un patrimonio sociale, comprese le minoranze, di circa 170 mln corrispondente ad un book value per share di 1,58 euro, ben lontano dai corsi attuali.
Le ragioni, molto probabilmente, sono nei numeri di bilancio approvati ieri e dalle prospettive per il 2010.
Il bilancio 2009 è il peggiore degli ultimi 5 anni.
Il risultato è un calo vistoso dei ricavi che dai 300 mln del 2008 si sono attesti a 223 mln di euro: - 26%.
A parte i costi per merci e servizi, che variano al variare dei ricavi, gli altri costi sono aumentati (personale, locazioni) generando una perdita fin dal Margine Operativo Lordo.
Questa è una spia rossa: significa che la gestione operativa e caratteristica brucia liquidità.
Se poi lo scenario attuale non promette niente di buono per il futuro è normale che i corsi azionari prendano la via del ribasso.
Se poi si pensa che attorno al MOL orbitano le garanzie di indebitamento pretese dal sistema del credito - i covenants pretendono un MOL/PFN di circa 4-4,50 - fossi il Ceo mi preoccuperei un tantino se la situazione critica dovesse perdurare.
La valenza del debito, anche se nei limiti patrimoniali, con MOL negativo non ha il minimo senso, poco conta avere un Debt/equity sotto l'unità se non si produce la cassa per abbattere i debiti, ma anzi la si brucia nella gestione corrente.
Significa dover rinunciare, agli investimenti e fare attenzione - molta - alle spese caratteristiche cercando di non andare a pregiudicare la "rete del valore" (clienti - impresa - fornitori) che nel tempo si è creata; è ovvio che si cerca di erodere il margine altrui, quello del fornitore, per avere un beneficio maggiore...poi però alla lunga trattando i fornitori come tali e non come partners si rischia di pagare dazio.
Dal MOL in giu è tutto un segno negativo, tranne le imposte, che mitigano la perdita nell'ultima riga di bilancio.
Ma vale i 39 mln della attuale capitalizzazione?
Quali sono i valori di bilancio?
Faccio una ipotesi "spezzatino".
Quindi non consideriamo minimante il patrimonio, questo valore di 170 mln per ora lasciamolo stare...che non ce lo possiamo vendere sul banchetto del negozio.
Come attività correnti - quelle che idealmente si trasformano in liquidità nei 12 mesi - si contano 133 mln (pag.29).
Come passività correnti - quelle che idealmente si devono pagare in 12 mesi - si conta 135 mln (pag. 30)...ad occhio
Il margine di disponibilità (attivo corrente - passivo corrente) è quasi pari, è sotto "solo" di 2 mln.
Il margine di tesoreria (attivo corrente depurato delle rimanenze - passivo corrente) è negativo di circa 70 mln...ma questo non ci interessa: facciamo che i prodotti in magazzino marchiati Ferretti, Moschino, Pollini ecc..si vendano, bene o male, tutti nell'anno a valore di stock...quindi teniamo buono, in ottica spezzatino, i -2mln del margine di disponibilità.
Mi concentro ora sugli immobilizzi o in genere sugli attivi non correnti.
In totale - pag. 29 - ne conto 251 mln.
Guardo ora i passivi non correnti: 86 mln.
Questi ultimi consideriamoli tutti da pagare.
Spulciando i 251 mln di attivi si contano:
- 77 mln di fabbricati, terreni, attrezzature, ecc: ipotizziamo che si vendano a valori di bilancio.
- 17 mln di altre attività tra piccole partecipazioni ed imposte anticipate.
- 157 mln di marchi propri ed i key money..cosa sono questi elementi è spiegato bene a pag. 49 del bilancio....sui key money qui c'è un bel post di questo bel blog.
Facendo la differenza tra attivi non correnti e passivi non correnti abbiamo un valore di 165 mln, contro una capitalizzazione di 39 mln.
Quello che si chiama "mercato" non computa valori per 126 mln!
In ottica spezzatino , e non reddituale visto che redditi per ora non se ne sono visti , è come se parte dell'attivo immobilizzato non contasse niente.
Si potrebbe immaginare che questa decurtazione dei valori possa essere attribuita per la maggior parte agli intangibili, roba che non si tocca e che quindi non può essere esposta per la vendita.
Non sarebbe la prima volta e l'unico caso nel settore fashion & luxury.
Tornando a vedere a pag. 49 gli assumption e la metodologia di calcolo utilizzata per la determinazione dei key money e dei marchi, cioè una pretesa generazione di cassa che adesso non c'è, forse forse il mercato adesso sta valutando, bene o esageratamente male non mi permetto di dirlo, il peso di questi asset e di conseguenza anche la capitalizzazione della società.
Occhio alle prossime trimestrali, occhio all'evoluzione, positiva o negativa, del fatturato.
Per il 2010, ma non solo, è la scommessa su Aeffe.

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mercoledì, aprile 28, 2010

io penso positivo


La Grecia sta fallendo.
In borsa è una tragedia: i listini sono rossi come il fuoco e le capitalizzazioni si assottigliano.
Ma cerchiamo di vedere le cose positivamente: se la Grecia sta andando a bagno e dovesse uscire dall'euro, questa estate andare a fare il bagno in Grecia costerà un'inezia!
Su con la vita!
E che dire per chi le vacanze le andrà a fare in terra spagnola?
Animo: non disperate...
Anche lì in terra spagnola, dove i miliardi per il Real ed il Barcellona non mancano, sembra essere in arrivo un default coi fiocchi!
Olè!
A dopo con un post su una ciofeca preparato da giorni, giusto per oliare le sinapsi....
Buon default a tutti.

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venerdì, aprile 16, 2010

telematica

Sempre ComUnica.
E' due giorni che provo a fare una pratica con iscrizione all'Inail.
Ma hanno problemi: si inchioda tutto.
Telefoni ai numeri verdi (803 164 oppure 199 - 502 010) e ammettono che ci sono problemi.
Bisognerebbe registrare la telefonata perchè dal sito Inail non traspare nemmeno un comunicato e per chi non lo sapesse l'iscrizione all'Inail la si deve all'inizio dell'attività che prevede un rischio di infortunio, sennò sono multe...e vai a dire che al telefono ti avevano detto che le cose non andavano....
E poi: tutto il tempo che si rimane attaccati a video per un semplice adempimento a noi chi ce lo paga?
e per fortuna che ComUnica l'hanno passata come un semplice adempimento..."Impresa in un giorno!"
Qui ci vuole un giorno, ed è un'impresa, fare quello che prima si faceva in qualche mezz'oretta.
Sicuramente miglioreranno nel frattempo avanti coi mal di pancia.

Decreto Incentivi

La dotazione totale degli incentivi è di 300 mln, divisi per vari settori: briciole.

Penso ai 12 milioni per le moto: il bonus, se sostituisci un Euro 0 oppure 1 con un motociclo max 400 di cilindrata e 75kw, è del 10% sul prezzo di listino con un massimo di 750 euro (raddoppiabile se si tratta di ibrido).

Guardando i numeri e le offerte di questa società (guarda caso il modello di punta costa circa 7300 euro ed è un 400 di cc) in nemmeno un mese, penso, che questi incentivi, spariranno subito.

Ma non credo che la filiera dei motocicli ne avrà chissà quali benefici, come anche le industrie dei mobili, degli elettrodomestici e dei costruttori di ecocase - la dotazione è ridicola - anche perchè per molti rivenditori gli adempimenti sono tali - in particolare l'obbligo di ritiro e smaltimento dell'usato - che ho i miei dubbi che le vendite incentivate apporteranno chissà quali benefici.

Non per fare il criticone ma quando si spendono annualmente circa 4 miliardi di euro per il matenimento del Palazzo, se ne butta via circa mezzo miliardo per un G8 alla Maddalena che mai ha visto la luce, il resto degli sprechi è inutile farne un elenco, mi irrita sentire che con 300 mln si vogliono risolvere i problemi economici di un paese e che di più non si poteva fare perchè mancano i soldi.

Mi sa di intervento con fini molto propagandistici.

Poi se lo si legge il decreto "incentivi" scopriamo anche nuovi adempimenti amministrativi a carico di aziende e professionisti- vedi comunicazioni delle transazioni coi paesi black list - che a differenza degli incentivi che scadono a fine anno (probabilmente molto prima vista la scarsa dotazione del fondo) si protraranno indefinitivamente.
Sa di ennesima rottura di scatole battezzata come "incentivo" tanto per indorare la pillola.

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giovedì, aprile 08, 2010

ComUnica



Dal 1 aprile, non è un pesce d'aprile, per avviare, variare, cessare un'attività di impresa è necessario utilizzare il nuovo canale telematico del registro delle imprese "ComUnica", appunto la Comunicazione Unica per tutti gli adempimenti relativi da inviarsi alle Agenzie delle Entrate, registro Imprese, Inps ed Inail.
Una volta che ci prenderemo la mano sarà bello, per ora gestire la pratica per "l'impresa in un giorno" non è facile da attuarsi, è più facile il contrario cioè che ci si mette un giorno per fare una pratica che prima ci si impiegava un paio di ore al massimo, ma sarà solo questione di tempo e prendendoci la mano il nuovo adempimento sarà più bello e facile.
In compenso per certi adempimenti che prima erano gratis adesso costano e non poco.
La variazione di un socio operativo con relativo inquandramento INPS ed Inail è costata 151,00 euro tra diritti (149,00) e tariffa (2,00 euro).
Prima - quando per l'INPS e l'Inail non era necessario transitare dal registro Imprese - costava ZERO.
Bella differenza.
E non parliamo di altri adempimenti volti a "semplificare" la vita, che poi quando sento parlare di semplificazione penso sempre che sia più un accumularsi di adempimenti sulla scrivania del professionista e dell'utente a buon pro della pubblica amministrazione.
L'ultimo esempio è il Sistri voluto dalla Prestigiacomo: certo che lo stipendio da ministra poteva amche giustificarselo in un altro modo che rompere le palle con la tracciabilità telematica dei rifiuti a mezzo mondo industriale ed artigianale....tanto, Sistri o non Sistrim ci sarà sempre il farabutto impunito che smaltirà i rifiuti abusivamente.
Mi sa tanto di "punirne 1000 per punirne (forse) 1".

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martedì, aprile 06, 2010

vita di corsi

E' tanto che non scrivo.
Le ragioni sono varie.

Questo scorcio di anno si è imposto, a livello lavorativo-professionale, come un anno di cambiamenti, sia a livello di organizzazione interna sia a livello di organizzazione di adempimenti esterni imposti dalle normative vigenti.
Questi ultimi si sono concentrati in questo periodo lasciando poco tempo a tante cose, blog in particolare.
Oltre alle solite novità fiscali, alcune lasciate per molto tempo senza il supporto di una normativa interna (vedi Territorialità IVA che per circa due mesi aveva come riferimento una circolare dell'ultimo minuto) tante sono le sono novità di carattere amministrativo - parliamo di ComUnica, parliamo di Sistri, parliamo di bilancio Xbrl - che comportano una conoscenza più informatica che professionale, anche se ormai la prima è fondamentale per la seconda.
E quindi giù corsi, sul come fare e sul come gestire tecnicamente l'adempimento.
Per fortuna ci sono i corsi professionali che ritengo più che utili per gli spunti propri della Professione.
Poi ci metto dentro anche i corsi per la cosidetta "sicurezza", cioè quelli previsti dal D. Lgs. 81/2008 che è andato a sostituire la vecchia 626/94: interessanti quelli del primo soccorso e antincendio di base.....una gran rottura quelli per il Responsabile Sicurezza e Prevenzione; detto internos la legge è una gran cagata in quanto il datore di lavore, questo criminale, è sempre responsabile anche nel caso in cui un dipendente decida di suicidarsi sul lavoro: i corsi però, dicono i funzionari che li tengono, non servono ad escludere una responsabilità del datore ma solo a limitarla (quindi se non li fai la galera è per 10 anni se invece li fai la galera è solo per 5 anni)...tornerò sul punto successivamente.
Tempo?
Come detto poco, per il blog pochissimo se non niente, nonostante sia stagione di spunti con tutti i bilanci che in questi giorni sono stati pubblicati.
Ma la "colpa" non è solo degli adempimenti sopra citati.
Il fatto è che mi sono imbattuto il letture di libri di marketing di signori come questo e quest'altro ed il piacere di esaminare bilanci e dintorni non dico che è mancato ma è stato in parte sostituito dalla magia del gesto di impresa, ovvero dalla scienza di fare centro - to mark - così come descritta dal papà del marketing e management, cioè tale Philip Kotler.
Questo è quanto: non ho potuto aggiornare il blog per questi motivi, il poco tempo libero me lo impegno in letture come quelle copra citate ed ovviamente, prima ancora di esse, negli aggiornamenti professionali.
Ci sentiremo, i bilanci non li butto via, ma gli argomenti cambieranno un po.

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