ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

giovedì, ottobre 29, 2009

campagna elettorale

Ormai il clichè è quello lì.
A sinistra vanno coi trans
A destra sono etero.
La prossima volta che vado a votare esco dal seggio gridando a tutto il mondo che io ho votato a destra...e che sia chiaro a tutto il mondo e provincia!
A parte gli scherzi scommetto che da entrambi gli schieramenti ci sarà una certa managerialità nell'offrire il messaggio politico.
A sinistra si proporanno come coloro che sono aperti (in tutti i sensi) al diverso.
A destra proporanno lo stampo tradizionalista: si va solo a mignotte e non si gioca coi transformer.
Questo almeno fino al prossimo scandalo in auto blu.

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mercoledì, ottobre 28, 2009

Tremonti: aiuti o calci nel culo?

Tremonti parla bene quando dice alle banche di aiutare il sistema imprese allargando i cordoni della borsa.
Infatti alle stesse banche ha proposto i suoi Tremonti Bonds: a te banca ti do i soldi per sistemarti i ratios e me li remuneri al 7,50% dal primo anno, fino ad un massimo del 15% ...ci credo che la maggior parte delle banche ha preferito la via dell'aumento di capitale e continuano a non concedere credito alle imprese ...immagino che il calcolo del costo dei capitali propri (assumendo il metodo del Capital Asset Pricing Model) nel lungo termine è inferiore alla remunerazione del Tremonti Bond.
La chicca degli aiuti alle imprese è la domanda che queste devono fare per ottenere il diritto al rimborso o compensazione del credito IVA trimestrale se questo è superiore a 2.582,28 euro ..la cifra così "frastagliata" ha una sua ragione: sono i vecchi 5 milioni di lire tondi tondi...in pratica alle soglie del 2010 il nostro Ministero delle Finanze ragiona ancora in lire come fa ancora qualche pensionato CGIL rincoglionito.
Bell'aiuto: per avere diritto ad esigere un credito devi fare domanda e per fare domanda devi pagare il consulente.
In quanto tale devo dire che ho dell'imbarazzo a dire al cliente che per compensare l'IVA deve pagarmi la prestazione.
Probabilmente anche questa prestazione, come tante altre in questi ultimi anni, finirà nel calderone del forfait: non sono prestazioni a valore aggiunto, sono difficili da "vendere" ed in cuor mio capisco che non è facile presentare conti sempre più infittiti di questo o quell'adempimento, per lo più pretestuosi, che con gli animi tesi di oggi potrebbero farti perdere il cliente.
Intanto a furia di nuovi adempimenti e tariffe sempre più forfettarie anche noi rag.comm. vediamo l'orizzonte sempre più scuro, anche perchè dobbiamo trovare il tempo di fornire una consulenza a valore aggiunto che vada oltre gli adempimenti obbligatori, sennò è dura portare il pane a casa.
Grazie Ministro Tremonti
Continui così
finchè ce n'è...

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lunedì, ottobre 26, 2009

pensiero volante: la CGIL


I bambini piccoli, intorno ai due anni, qualsiasi cosa proponi, sono una cantilena di "no" ed "è mio", a volte anche "via!".
E' l'età delle prime affermazioni di quel barlume di personalità che emerge nel piccolo essere umano.
Sta al genitore gestire la situazione senza farsi travolgere dalla tirannia infantile di questi piccoli ed adorabili batufolini rosa.
L'altro giorno in Comune di....ho assistito ad un'arringa di una sindacalista della CGIL.
Giovane ma acidella ed aspra, linguaggio colorito che sciorinava diritti a gogò, i doveri ...beh quelli lasciamoli stare, insomma una vita dedicata alla confederazione...era evidente che le mancava qualcosa da tempo...
Pensavo: ricordate Cofferati?
Ed Epifani?
Due perfetti signor No.
Secondo me per arrivare in cima alla confederazione gli fanno dei corsi intensivi di "no" ed " è mio".
Si, secondo la CGIL è peggio dei bambini di due anni...sempre lì con quella pretesa infantile di affermarsi con l'uso incondizionato del no...
Non fidatevi.

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venerdì, ottobre 23, 2009

Crisi ed opportunità

Il periodo non è il massimo.
Le imprese vendono meno ed a scalare tutta la filiera ne soffre; tocca anche a noi tristi contabili constatare questo malessere, non tanto nei numeri ma nell'umore dei clienti.
E a proposito di numeri c'è da parte del cliente la pretesa, a volte legittima a volte per niente, di voler la soluzione a tutti i problemi dai numeri di bilancio.
Vagli a spiegare che i numeri non sono altro che un indicatore e non l'indicatore per eccellenza: vanno sempre visti con introspezione ed in sinergia con quello che è l'ambiente esterno ed interno.
Magari si vende meno perchè hai un collega/impiegato maleducato, o ti sei messo a fare il prodotto in maniera scadente, oppure non vendi più case/mobili perchè il mercato è fermo: tante sono le ragioni che i numeri possono sì esprimere ma non giustificare appieno.
Ultimamente le visite presso il cliente si sono fatte più intense.
Noto che l'invito a fare introspezione ed indagine sui numeri è un compito sgradito: il tempo non è sufficiente, la mente deve adattarsi a nuovi schemi e così via.
Finchè le cose andavano bene ci si accontentava del dato assoluto e di un margine che, magari figlio di una combinazione fortunata dei fattori produttivi ma privo del supporto di una strategia a monte, soddisfava le esigenze.
In fondo, quando le cose vanno bene, perchè stare lì a oliare i meccanismi dell'impresa, o meglio fare indagine se possono funzionare rendere meglio?
E' una scocciatura!
Poi col vento che cambia ci si rende conto che saperne di più, avere un panel di dati a disposizione, anche i più apparentemente inutili, corrisponde ad avere un vantaggio considerevole, e non solo nei momenti di crisi.
Piccoli esempi: tanti vendono senza rendersi conto di quanto marginalizzano, magari perchè concedono cose che non si possono permettere, vedi l'errore banale di concedere provvigioni e/o sconti sul prezzo Ivato con disastrosi effetti sul margine finale; magari concedono dilazioni siderali e non si fa caso che paghiamo i fornitori a 30-60gg con il risultato che più vendiamo e più ci troviamo esposti finanziariamente; oppure si è ostaggi di agenti che minacciano di togliere l'esclusiva se non compriamo la referenza tal dei tali: ci si casca e magari non sappiamo che è un prodotto che sta lì in magazzino a prendere polvere ed alla fine, se va di lusso, lo devo liquidare a prezzo di costo.
La casistica degli esempi è infinita.
E' vero che la crisi ha colpito.
Ma è anche vero che solo in pochi hanno cercato di trasformare la crisi nell'opportunità di fare introspezione e conoscere meglio i meccanismi dell'impresa.
Troppa fatica elaborare dei database e far lo sforzo di analizzarli.

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giovedì, ottobre 22, 2009

pensiero del giorno: Mastella

Mastella: " non ho mai preso una lira in vita mia, sono una persona perbene".
A me il ciccione ceppalonico non sta tanto simpatico...eppoi le lire sono passate da un pezzo, quindi da approfondire il discorso, perchè è sicuramente vero che oggi che Lire non le ha prese.
L'impressione che mi da è di voler essere tutto senza essere niente nello specifico: d'altra parte da uno che è di vocazione centrista e che si adatta sia a sinistra e a destra, a seconda di come gira il vento, sa di opportunista.
Adesso sembra che la sua famigghia abbia a che fare con storielle di appalti, raccomandazioni e compagnia bella: mi chiedo io....e allora?
Tutta roba che nella politica italiana è normale, ora ci scandalizziamo per il segreto di Pulcinella?
Ci sdegniamo per cose che si sanno ma che guai a dirle esplicitamente?
Ma su dai...come mai il Paese va come va, male in questo momento, ma la smania di volerlo governare è sempre alta?
Sarò anche populista quando cerco di darmi una risposta a questa domanda ma vedendo quanto rende sedere in una di quelle poltrone un buon 80% della risposta me la sono data.
Un esempio?
Appunto il Mastellone
Lui al parlamento Europeo dove il tasso di non lavoro è alto pari quanto il compendio netto mensile pari a circa 5.700,00, oltre 4.400,00 euro per spese generali(che anche se non sostenute è lo stesso) e oltre a 17.570 mensili per indennità di segreteria..che poi i collaboratori ci sono o no, o peggio ci sono ma non vengono regolarizzati è lo stesso...
La Signora siede nella poltrona di Presidente della Regione Campania: ed anche lì siamo su una cifra mensile da stipendio netto annuale di un operaio.
Poi magari ci scappa per i figli l'incarico al MAP, a circa 2.700 euro al mese, per l'indispensabile attività di collaborazione finalizzata all'approfondimento delle specificità dei modelli anglosassoni...non so cosa cazzo voglia dire ma probabilmente è tanto importante per il Paese questo studio che per fortuna che c'è San Pellegrino Mastella che lo fa.
Mettiamoci poi tanti benefits che non sono presenti in busta ma che se monetizzati altro che 15.000 mila euro a zucca: la scorta, la macchina blu, e fronzoli vari costano cari...non a Mastella & c. , ma a noi.
Giuro che se mi eleggete vi abbasserò le tasse ( le imposte ed i contributi vediamo...).

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martedì, ottobre 20, 2009

Camfin/Pirelli

In questo post ormai lontano mi ero dato il compito di parlare della galassia Tronchetti, partendo dalla sua cassaforte Camfin, che in pancia ha il 25,54% di Pirelli, una quota che la elegge regina degli azionisti di maggioranza visto che l'azionista che sta al secondo posto del podio, per quantità di azioni è Generali con il 5,485% del capitale sociale.
Ma quanto vale Camfin?
Mi viene in mente di dividere il discorso in quante vale adesso e quanto varrà in futuro.
Adesso il giochino è semplice ma è necessario fare qualche premessa al Programma reso noto dalla società a marzo ed all'Accordo con le banche di luglio.
Il Programma prevedeva la cessione, come in effetti è avvenuto a maggio con una plusvalenza di 42mln, a GDF (Gaaz de France) della partecipazione del 49% di Energie Investimenti, in carico a 75mln e ceduta per 119mln: grazie a questa operazione è stato abbattuto parzialmente l'indebitamento del gruppo che ad oggi regista una esposizione netta di circa 460mln a fronte di un patrimonio netto di 229 mln.
Sempre da Programma è stato deliberato l'aumento di capitale, da effettuarsi entro il 31/12/2009, di 70 mln: tale operazione oltre ad aumentare il patrimonio a circa 300 mln consentirà l'abbattimento ultriore dell'indebitamento intorno a 380mln riequilibrando in parte la struttura finanziaria; ai sottoscrittori delle nuove azioni verrà attribuito un warrant che darà diritto alla sottoscrizione di nuove azioni per un aumento di capitale riservato dell'importo di 30 mln da effettuarsi entro il 2011.
Camfin a fronte di questa situazione finanziaria non sta usufruendo dei dividendi della controllata Pirelli, in cura dimagrante a seguito della crisi dei mercati; fino a fine anno beneficierà però della sospensione dei pagamenti in linea capitale dei finanziamenti verso il sistema bancario (stand still..più o meno simile alla moratoria dei debiti bancari che verrà concessa alle PMI frutto dell'accordo ABI / Governo...a quanto pare in casa Tronchetti non è necessario che sia legge una cosa del genere...).
L'Accordo con le banche prevede in questa ottica l'erogazione di un nuovo finanziamento di 420 mln di cui 170 mln entro fine anno rimborsabile in 36 mesi al tasso euribor (non si capisce quale dalla semestrale) + 200Bp; la successiva tranches di 250mln sarà rimborsabile in 72 mesi e prevederà un tasso euribor (1-3-6 mesi non si sa) + 250Bp.
In base all'accordo fino al 2011 non si dovranno distribuire dividendi ed entro il 30 giugno 2012 l'indebitamento dovrà scendere sotto i 250 mln sennò, oltre alla vendita del 49% di Pirelli Ambiente spa (in carico a 531mila a giugno) e del 49% di Pirelli Eco Technology (3,46 mln) si dovranno vendere anche le azioni Pirelli fuori dal patto di sindacato.
Di sicuro si cercherà di evitare questa ultima evenienza mentre per la cessione dei pacchetti di Pirelli Eco e Pirelli Ambiente sembra già deciso che si farà: sembrano interessanti i numeri di Pirelli Eco impegnata nella realizzazione di filtri per auto, un mercato previsto in forte espansione che troverà sostegno anche grazie agli accordi commerciali con partners di primo livello come Brembo.
Tornando a bomba....quanto vale?
Adesso il gioco di bilancio ci dice che gli attivi principali sono partecipazioni per 682mln di cui 678mln riferibili alla quota del 25,54% in Pirelli, il cui valore corrente, se dovesse essere liquidato oggi è di 560mln; aggiungiamo circa 40 mln di valori attivi correnti ed abbiamo un attivo totale di 600mln; lasciamo perdere premi di maggioranza e stiamocene dei numeri, tanto per stare coi piedi per terra.
A fronte di questo attivo abbiamo un passivo di non corrente di circa 10mln e passivi correnti di 504 mln: totale 514 mln.
Il netto dice 96mln che corrisponderebbero ad un valore per azione di 0,25 euro.
Il mercato probabilmente strà facendo i suoi calcoli ed essendo anticipatore è probabile che tenga per buoni i seguenti dati, vado a spanne:
- attivo immobilizzato 680 mln: cioè Pirelli valorizzata a 0,50 euro per azione; bisognerebbe aprire una parentesi ed analizzare il piano industriale reso noto a febbraio, ci ho dato un'occhiata e per il 2012 le attese non sembrano male.
- passivo finanziario di 250 mln: parlo del dato atteso a giugno 2012, e preteso, dall'Accordo con le banche di luglio, pena la cessione del pacchetto azioni Pirelli fuori dal patto di sindacato.
Stando così le cose, e lasciando perdere i valori correnti, ne uscirebbe un netto di 430 mln.
A questo valore toglierei il costo della ricapitalizzazione di 70mln +30 mln ed arriviamo così ad un valore post aumento capitale di 330 mln ad oggi corrispondente a 0,90 euro per azione, quanto pagato dalla famiglia Malacalza a giugno di questo anno per il 3,50% di Camfin comprato dalla GPI di Tronchetti.
Provando ad immaginare uno sconto Holding del 20% arriveremo ad un valore per azione di 0,72 euro.
Se poi ci arriverà o meno vedremo: l'importante è esercitarsi con qualche ragionamento che seppur spicciolo è sempre meglio che un navigare a vista.

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mercoledì, ottobre 07, 2009

forma la tua frase



Molto semplice: combinate la vostra data di nascita con il colore della maglietta che indossate e guardate cosa uscirà fuori!

Un esempio, per uno nato...data di oggi, quindi il 7 ottobre, con la maglietta di colore rossa..ecco cosa verrebbe fuori

Ho abbracciato Babbo Natale perchè ho le tette enormi...

Roba da pazzi.

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martedì, ottobre 06, 2009

senza di lui



Eminen diceva "ora questo è come un lavoro per me...perchè abbiamo bisogno di un po di controversie, perchè sembra tutto così vuoto senza me"

E questa frase mi fa pensare che esistono delle sinergie esistenziali.

Mi spiego meglio con una domanda: ma ci pensate quante persone perderebbero il senso di esistere se non esistesse il Berlusca?

Senza il Berlusca non sentiremo parlare di Santoro & c., il PD avrebbe i programmi più che dimezzati, la CGIL dovrebbe inventarsi non so cosa per andare in piazza, pagliacci come la Sabina Guzzanti (tanto di cappello invece al fratello) sarebbero per strada, ecc. ecc...insomma, tutte queste persone ed enti, forse non lo sanno, ma per la loro stessa esistenza e per il loro stesso successo devono dire grazie al loro antiberlusconismo.

Che tristezza.

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lunedì, ottobre 05, 2009

Zeru tituli

Devo dire la verità: non sono riuscito a trovare una trimestrale che mi invoglia a tirare giù due conclusioni.

L'industria è giù: prendiamo FIAT che ritiene vitale la permanenza degli incentivi anche per il 2010...e dopo?

Il lusso non ha mai visto tante situazioni di emergenza come in questo ultimo anno: Mariella Burani, Antichi Pellettieri, Safilo, hanno bilanci da spia rossa sempre accesa, con situazioni finanziarie da ristutturare e/o con la ricerca di cavalieri bianchi che facciano da salvatori laddove i rapporti con le banche sono dei muri di gomma

Le utilities - Acegas, Iride, Hera, Enia - sembravano porti sicuri; adesso sono alle prese con le multe milionarie sulla presunta fiscalità di favore all'epoca dei loro collocamenti; aggiungiamo che in ossequio a non so quale norma i loro principali azionisti - enti pubblici - devono scendere al di sotto del 30% dagli attuali 50% e rotti: un mix che nel breve ha portato (e forse porterà) ad una depressione dei corsi azionari; personalmente ritengo sia un settore che nel lungo termine (ormai il breve termine vale per la pura speculazione) possa ripagare e ben venga l'ingresso di azionisti imprenditori semprechè non siano dello stereotipo del Tronchetti una volta entrato in Telecom, altrimenti meglio gli azionisti-politici che almeno non cannibalizzano l'azienda.

Le small caps hanno riservato qualche sorpresa (Cobra, Buongiorno, Sorin ecc) ma se alcune sono delle interessanti realtà che si propongono al mercato con piani industriali interessanti da elaborare per il sottoscritto, altre non si capisce il perchè esistano ancora in borsa (Cell, CHL, Ciccolella, ed altra roba da chiodi).

Immobiliari: alla larga, vedi Risanamento che è in una situazione che si picchia col suo stesso nome; se poi aggiungiamo gli eccessi del fair value (vedi Uniland) degli anni passati, facile trovarsi con realtà che allo stato attuale presentano valutazioni generose.

Insomma..come direbbe il simpatico (come un dito in un occhio) Mourigno "zeru tituli"

E a proposito di casa Inter, (dove probabilmente i soldi li stampano per spenderne così tanti per dei fenomeni mutandati..facile vincere così) pensavo di scrivere qualcosa su Camfin/Pirelli: più che altro perchè per la prima - che possiede il 25% della seconda - è in arrivo un aumento di capitale da 100 mln (70 mln in capitale e 30 mln in warrant) la cui tecnicalità è tutta da scoprire; se poi ci aggiungiamo che all'inizio dell'estate il Tronchetti ha venduto il 3,50% della Camfin alla famiglia genovese Malacalza per circa 12 mln, pari a circa 0,95 euro per azione quando al mercato valeva 0,35 euro, la storia si fa più interessante: perchè Malacalza ha pagato più di 3 volte il prezzo del mercato?

Piaceri tra finanzieri d'alto rango?

Mi riservo di usare la parola "ricconi" anche perchè se adesso le società del Tronchetti dovessero chiudere e liquidare il tutto ai prezzi correnti, di milioni si che se ne contano, ma di debiti!

Cambiano i tempi: era facile essere milionari con la leva finanziaria..peccato sia passata di moda.

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