ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

lunedì, giugno 28, 2010

nazionale di calcio


Calura estiva.
Ieri, solo e senza famiglia, mi sono messo un costume ed, essendone sprovvisto, ho deciso di comprare il telo da mare in un negozio vicino alla spiaggia.
Entro e chiedo cosa hanno.
Il titolare mi mostra due tipi di teli:
"C'è quello della Nazionale e poi c'è quello da froci e finocchi."
Io: "grazie, anche se non lo sono prendo quello da froci e finocchi, ...vista la nazionale come ha giocato hanno sicuramente più palle e carattere."
Il commerciante: "è vero..non ne ho venduto uno di quei teli della nazionale".
Uscendo dal negozio di teli da mare mi imbatto in un altro negozio di intimo: la foto è quella esposta....sono i nostri nazionali che fanno la pubblicità alle mutande di Dolce & Gabbana, due noti stilisti finocchi.
Per come hanno giocato l'impressione è che nel viaggio per il Sudafrica, oltre all'orgoglio e all'umiltà, hanno dimenticato anche i coglioni.
Va là che in futuro con gli attributi che hanno dimostrato in campo non sfondino nella pubblicità dell'intimo.... femminile.

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giovedì, giugno 17, 2010

competitività economica

A volte penso che il nostro "legislatore" usa dei termini inappropriati con il solo scopo di indorare la pillola.
Non mi va giù che si battezza un decreto legge, sempre il 78 del 31/05/2010, con termini come "competitività economica" e poi ci si infila dentro tutta una serie di provvedimenti che, per l'economia e le imprese, sanno tanto di zavorra.
Parlo dell'art. 21 "comunicazioni telematiche all'agenzia delle entrate".
In pratica si chiede di comunicare telematicamente le operazioni rilevanti ai fini IVA di importo non inferiore a 3.000,00 euro.
Si resuscita un mostro simile all'elenco clienti fornitori riproposto da Visco (d.l. 223/2006) e soppresso subito dopo da Tremonti (d.l. 112/2008) in quanto ritenuto da quest'ultimo un adempimento vessatorio per le imprese.
Fa specie in questi giorni leggere Il Sole 24 Ore.
Nelle prime pagine si leggono le buone intenzioni di Tremonti per una deburocratizzazione del sistema impresa.
Dopo qualche pagina, sulla rubrica - ormai sempre più dai mal di pancia - "norme e tributi" ti ritrovi lo stesso Tremonti che propina un adempimento inutile e costoso sia in termini di tempo che di denaro che potrebbero invece essere impiegati diversamente, chessò...magari in qualcosa di effettivamente competitivo per il sistema impresa e quindi Italia.
Ma ci sono le scuse preventive: nello stesso articolo 21 si rinvia ad un provvedimento del Direttore delle Entrate per individuare termini e modalità che, dicono, limiterà al massimo l'aggravio dell'adempimento ai contribuenti.
Almeno ce lo dicono che ci renderanno meno difficile la vita: grazie, come siete umani.
Ma occhio a non sbagliare: la sanzione va da 258 a 2065 euro.
Visco o Tremonti, non importa: punirne 1000 per (tentare) di educarne 1.
Che tanto poi questo qui - nemmeno tanto sconosciuto all'anagrafe tributaria - continuerà ad evadere lo stesso.

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martedì, giugno 15, 2010

non abbandonarli



CHI LI ABBANDONA E'.....

UNO SPORCO COMUNISTA

e va bè che a vedere certi decreti legge (78/2010) non si capisce mica tanto la differenza tra bolscevici e comunisti...

Qui la cavalleria ci spara addosso
Approfondirò in seguito.

mercoledì, giugno 09, 2010

divieto di crisi

Tra le pieghe normative del D.L. 78/2010 - provvedimenti urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica - all'art. 24 si fa la guerra alle imprese in perdita sistemica.
E per perdite sistemiche si intendono quelle perdite fiscali conseguite per più di un periodo di imposta.
Se questa è una misura a sostegno della competitività apriti cielo: è come negare che in questi ultimi anni c'è stata una crisi mondiale molto simile a quella del 1929, di cui anche le galline idiote ne conoscono gli effetti.
Forse "il corpo legislatore" che ha firmato questo decreto ( Napolitano + Berlusconi + Tremonti + Alfano) è stato in gita su marte in questi ultimi due anni.
Il dettato normativo "per più di un periodo di imposta" sa tanto di assegno in bianco per l'Amministrazione Finanziaria..non si parla di periodi consecutivi quindi è possibile che si tratterà dei periodi ancora accertabili.
Nei campi di sterminio, quando i prigionieri scendevano dai treni, se mostravano segni di debolezza finivano dritti nel forno; per evitare questo dovevi mostrati pimpante ed in ottima salute...il paragone sarà pesantissimo ma è l'unico che adesso mi viene in mente, me ne scuso con chi ha vissuto quella terribile esperienza, occhio a non perdere, sennò paghi pedaggio; certo, diranno che avranno cura del caso specifico...lo dicono sempre.
E da qui mi sa che ripartità la moda di alzare rimanenze fittiziamente ed altri comportamenti per evitare di fotografare perdite e via dicendo...meglio pagare che avere a che fare con il tribunale fiscale..d'altra parte se è vietato essere in crisi è inutile sbattere i pugni contro il cielo; facile immaginare la propaganda che seguirà dicendo che i numeri delle imprese avranno registrato segni di ripresa.
Poi avanti coi condoni per riallineare eventuali valori di rimanenze a quelli reali: un film già visto.
Eppoi ancora: e chi le perdite fiscali le matura per ammortamenti elevati?
Tra un'impresa che ha 10 di utili e zero ammortamenti ed una che ha 20 di perdite ma 50 di ammortamenti, vi prego, datemi quest'ultima, anche se da domani dovrò fare attenzione a questo art. 24.
Chissà, potevano estendere la norma anche ai disoccupati, magari a quelli che hanno perso il lavoro per più di due periodi negli ultimi anni accertabili: con la scusa del redditometro si ci può fare potenzialmente una buona cassa...eppoi si toglierebbe un peso agli ammortizzatori sociali.

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martedì, giugno 08, 2010

tracciabilità


La crisi c'è.

La colpa, a quanto pare, sembra essere anche dell'evasione fiscale.

Ed ecco allora che i tanto vituperati provvedimenti proposti nel 2006, dal temibile duo Visco-Bersani, vengono oggi riproposti sotto il colore di quell'opposizione oggi al governo.

Dal 31 maggio è operativo il nuovo limite di tracciabilità: si passa dai 12. 500 euro ai 5.000 euro.

Il dettato normativo è quello dell'art. 20 d.l. 78/2010: probabilmente passerà anche in sede di conversione.

Lasciamo perdere la tecnicalità di sanzioni e dintorni.

Quello che mi fa pensare è che questo abbassamento di soglia comporterà un aumento degli obblighi relativi alla normatica antiriciclaggio.

Usando il termine "semplificazione" dal 31 maggio sarà più facile sbagliare.

Poi, leggi il solito giornale di economia e finanza, e scopri che le imprese italiane sono tra le più oberrate dalla burocrazia.

Fa specie sentire in questi giorni Tremonti di voler fare piazza pulita da questo e quell'adempimento burocratico per aiutare le imprese e di conseguenza sostenere lo sviluppo economico del paese.

A volte mi viene il dubbio se la classe dirigente ci fa o ci è.



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borsa e dintorni

Borsa: osservando da parecchi giorni i volumi bassi sui titoli è chiaro che di questi tempi l'equity non è tanto di moda.
Motivo?
Alla base ci sono i brutti dati di molte trimestrali (non ingannino le percentuali di sviluppo con modesti segni positivi vistio che sono raffrontate con un 2008 da piena crisi) e molta incertezza.
Oggi va bene domani no.
Lo so che le mezze misura sono da mezzi cervelli ma qui sembra che o tutto va e deve andare male o tutta va e deve andare bene.
Oggi le banche sembrano resucitate dai subprime: poi basta uno staterello con un Pil da agricoltore diretto o con una economia da zingari a far riapparire i fantasmi di attivi critici in pancia alle banche.
Non si capisce molto: oggi leggi sui giornali che Intesa è pronta ad aiutare con 4 miliardi di euro le imprese che voglioni investire nell'Est e domani leggi che, proprio uno staterello dell'Est può mandare in crisi l'intero sistema bancario e della moneta unica.
Sono come i dati mensili sull'industria, sugli ordini, sul fatturato, sulle auto vendute: forse è il caso di viverli con meno pathos e di diffonderli con cadenza magari trimestrale se non semestrale.
In un mese cosa vuoi vedere? La Chrysler che fa miracoli? Marchionne sarà anche bravo ,ma diamogli il tempo giusto per adottare le strategie che più ritiene opportune.
Sai che bello, si fa per dire, per un management, vivere anche sotto l'ansia e lo stress da risultato immediato.
Sarà poi il mercato, quello vero, quello deciso dal consumatore, a premiare un'idea, e l'operato di un management.
Credo non sia il tempo di bilanci mensili e forse anche i media dovrebbero fare le loro belle considerazioni in merito.
Lasciamo spurgare questo mercato.
I dati mensili teniamoli per i tempi buoni, in cui le ristrutturazioni economiche ed aziendali sono solo fantasmi lontani.
Forse dovremmo ragionare che fino a ieri c'è stata una sovraproduzione e che ci vorrà del tempo, forse anni, per avere una stabilità economica.
Qualcuno si estinguerà, magari non necessariamente il peggiore, ma credo bisognerà dare il tempo all'economia e quindi ai mercati, di assestarsi per un nuovo inizio.
Per ora le azioni sono belle da vedersi: chi ha aspettative di breve rischia di farsi male.

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