ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

mercoledì, luglio 31, 2013

Si pensa ma non si dice

Fassina: "Esiste un'evasione di sopravvivenza. 
Senza voler strizzare l'occhio a nessuno - dice al convegno Confcommercio - senza ambiguità nel contrastare l'evasione ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno".
E' bastata questa (vera) affermazione per far scattare subito sull'attenti quell'esercito di benpensanti ai quali lo stipendio è lautamente e regolarmente pagato dallo Stato o sindacati.
Tra questi Gugliemo Epifani e Susanna Camusso.
Caro Fassina
Occhio a dire le verità come stanno, in politica, se vuoi far carriera, devi cavalcare il facile populismo.
Poco conta se un'azienda che produce 100 di reddito viene tassata per 60 e passa.
E se è al  il primo anno di redditizia attività  ne deve pagare  anche 120: questo è il "premio" che le aziende ricevono...
Dammi retta: se vuoi continuare con successo la tua carriera politica inizia a raccontare un sacco di balle, funziona e anche bene.
Comunque ti stimo per il pensiero.


venerdì, luglio 26, 2013

ma quale ripresa....

In un Paese dove solo un terzo della popolazione lavora(autonomi , dipendenti del settore privato e dipendenti  del pubblico) come si fa a parlare di ripresa?
Riflettiamo...

lunedì, luglio 22, 2013

Durt...Beppe Grillo vaffanculo

Anche lui c'é cascato: il comico (ma ha mai fatto ridere?) diventato politico (che fa piangere) non ha resistito alla tentazione di burocratizzare ancora di più il Paese che si prefiggeva di salvare.
La "perla" burocratica si chiama DURT che sta a Documento Unico di Regolarità Tributaria.
A fantasia normativa il M5S non eccelle: infatti il DURT é vicino parente del DURC - istituito nel 2003 - del più recente adempimento normativo riguardante la responsabilità solidale dell'appaltatore sui versamenti delle ritenute IRPEF e dell'IVA (quest'ultima eliminata dal decreto del Fare a seguito di possibili richiami della UE).
Le imprese - in crisi con i pagamenti dai clienti e con la nota impossibilità di accedere al credito - non verranno pagare se non dimostreranno di aver pagato (con quali soldi?) i balzelli tributari.
Pena: chi paga in assenza di certificazione rischia una sanzione dai 5mila ai 200mila euro.
Vi é di più: le imprese - tramite i loro professionisti sempre più stressati da adempimenti inutile costosi - vedranno allungati ulteriormente - se non compromessi in caso di minime irregolarità - gli incassi.
BRAVO GRILLO...tu si che te ne capisci....è chiaro che dopo un intervento come questo un vaffanculo scolpito nella roccia ad imperitura memoria non te lo toglie nessun essere dotato di un minimo di neuroni.
E questo é quello che sbraitando come isterica pretende di salvare il Paese....braccia rubate all'agricoltura.

martedì, luglio 16, 2013

Fallimento delle banche o del Paese

La grande crisi è nata con il fallimento di una banca: dopo Lehman Brother qualcosa è cambiato, in peggio.
Non ci vuole un Nostradamus della finanza per capire cosa è successo.
Si stava bene grazie anche al credito facile.
Le banche erogavano a più non posso, facevano margini ed utili, distribuivano dividendi agli azionisti, il meccanismo degli investimenti e dei consumi funzionava alla grande dispensando ricchezza e benessere ad imprese e famiglie..
Il dopo Lehman lo conosciamo: credit crunch, banche che generano perdite (da svalutazioni) e che per via di queste perdite hanno i coefficienti di stabilità tirati al massimo, tanto tirati che guai a fare prestiti.
La conseguenza è nota: senza i famosi "capitali di terzi" si ferma il giocattolino dell'economia si ferma.
Vittime di questo accrocchio imprese e famiglie, consumi giù e via dicendo.
Sorge spontanea una domanda: ma allora perchè non tornare al precedente sistema con le banche ad erogare impieghi a più non posso?
In fondo si stava meglio quando le banche erano più "aggressive" nelle gestioni finanziarie.
Vero.
Ma poi il nodo è venuto al pettine.
La mia opinione al riguardo è che una (possibile e parziale) soluzione sta nel mezzo.
Non vanno certo bene gli eccessi del credito pre Lehman Brother.
Ma non vanno altrettanto bene l'eccesso di rigidità di regole fissato da Basilea 2.
In un momento di necessità di liquidità come questo imporre paletti più stringenti alle banche per la  concessione di credito appare nocivo sia per le banche che per l'economia.
E' vero: le banche hanno perdite latenti che una volta che si manifesteranno in bilancio saranno guai, con patrimonio ridotti al lumicino non adeguati agli impieghi correnti delle banche.
Ma è anche vero che abbiamo creato i Tremonti Bond che potrebbero, se utilizzati e fatti pagare il giusto (non certo il 9% a salire!), aiutare il sistema.
Immaginate se solo l'Italia erogasse alle banche il 3% del PIL (una via intermedia  del 2% della Germania e dal 5% della Spagna ed  Paesi Bassi) per ricapitalizzarsi significherebbe dare alle banche circa 50 miliardi.
A questo punto significherebbe che le banche potrebbero concedere credito per circa 12,50 volte tanto: a conti fatti vorrebbe dire una immissione di liquidità nel sistema per circa 600 miliardi.
Una somma sulla quale lo Stato, tra ritorni di imposte dirette ed indirette, rientrebbe abbondamentemente del capitale dato a prestito.
Aggiungiamo pure che si potrebbe far ricorso al debito con emissioni dedicate di titoli di Stato e di conseguenza si avrebbe ancora un maggior rendimento.
Ma bisogna anche essere coscienti che questa non è una soluzione definitiva per il sistema Paese e per la banche.
Queste ultime non risolverebbero definitivamente i loro problemi di solidità; solidità che potrà essere recuperata nel tempo imponendo alle banche di fare le banche, magari con paletti meno stringenti imposti da Basilea (chessò un Core Tier al 7% invece che all'8% non mi sembra impossibile).
A dirla tutta: è meglio che entriamo nell'ottica che per salvare l'economia ed il Paese ci possiamo giocare anche qualche banca.
Ragioniamo: significa tornare al periodo pre Lehman Brother, magari senza tanti eccessi  e con qualche controllo in più.
Potrebbe non piacere: ma personalmente penso sia meglio far fallire qualche banca che far fallire un'intera economia.
E questo lo sa bene l'Ecofin che circa un mese fa ha stabilito le regole per gestire i fallimenti delle banche.
Si staranno preparando?

giovedì, luglio 11, 2013

qualche proposta per una manovra economica

Queste sono solo alcune delle cose che mi vengono in mente tra provvedimenti, semplificazioni (quelle vere) ed altro.
 
Statuto dei contribuenti legge 212/2000
Conglobarla in altro testo normativo avente valenza di legge costituzionale e non di puro indirizzo attuativo.

Accertamento sintetico
Eliminare dal paniere dei beni indice di redditività le autovetture essendo ormai un bene di comune diffusione ed utilizzo. In alternativa rivedere in termini più reali i coefficienti di redditività, quelli attuali sono estremamente alti e lontani dall'esperienza comune.
Eliminazione delle (assurde) medie Istat per la determinazione sintetica del reddito: si crea di standardizzare la vita comune delle persone esponendole ad un rischio accertamento senza possibilità di prova contraria con enorme limitazione del diritto alla difesa.
Re introdurre il concetto risparmio per gli investimenti effettuati senza dover attendere la fase del contraddittorio preventivo, una fase che spesso e nella realtà è un componimento transattivo di richieste dell'amministrazione finanziaria.

Società in perdita sistematica
Eliminazione della normativa (dl 138/2011) che assimila le società in perdita sistematica alle società di comodo (peraltro considerato che trattasi di norma promulgata in piena crisi economica).

IMU
determinazione soglia di esenzione per la prima casa.
In generale rivedere i coefficienti moltiplicatori delle rendite ed aliquote che, attualmente, determinano un 'imposta troppo alto.
Eliminazione dell'imposta su immobili merce ed immobili strumentali: in subordine per questi ultimi una rivisitazione al ribasso del prelievo e possibilità di deduzione quale componente negativo di reddito per le imprese.
Possibilità di deduzione dal reddito di locazione dei fabbricati per i soggetti privati


Cedolare secca
allargamento dell'opzione anche ai contratti commerciali.

INPS
eliminazione del contributo minimale  artigiani e commercianti

IRAP
Adeguamento della base imponibile con deducibilità del personale, perdite su crediti ed interessi passivi.
Esenzione totale per soggetti privi di aut. Organizzazione e dotati di beni strumentali non eccedenti le normali (e non minime) necessità, e comunque con un volume di affari inferiore ai 300mila euro per le imprese che non hanno dipendenti ed euro 600mila per imprese con dipendenti.

Acconti di imposte e contributi per start up e nuovi professionisti.
per i primi tre anni di attività gli acconti non sono dovuti.
Dal 4° esercizio e fino al 6° compreso saranno dovuti in misura pari al 50% dell'imposta lorda di riferimento.
Studi di settore
Maggiore trasparenza nella:
  • nella determinazione dei cluster di imprese: rendere noto di quali scelte valutative si compiono su come, dove, quando, quali e quante imprese sono state prese a campione di un determinato settore economico
  • determinazione delle formule statistico matematiche che determinano i livelli di congruità e coerenza
reclamo e mediazione tributaria art 17bis d.lgs 546/92
allargarla a controversie di valore fino a 100.000,00 euro.
Sostituire l'ufficio legale della Agenzia delle Entrate con un ente di mediazione apposito (ed effettivamente terzo alle parti).

Scuola/università – lavoro
Progetti di collaborazione tra scuole ed imprese/professionisti per inserimento neo diplomati/laureati attraverso corsi di formazione finanziati dallo Stato per la formazione durante e dopo il periodo scolastico con obbligo di lavoro per lo studente di almeno 8 ore settimanali presso un datore/formatore.

Maternità.
Il periodo di astensione post parto deve essere prolungato dagli attuali 3 mesi ad almeno 1 anno.
Detrazione fiscali per le spese sostenute per asili nido.

Emendabilità delle dichiarazioni fiscali a favore DPR 322/1998
i termini devono essere quelli dell'art. 43 dpr 600/73 cioè 4 anni e non 1.

Ammortamenti
rivisitazione dei coefficienti (ormai obsoleti quelli del 1988!).
Il periodo di ammortamento dell'avviamento dagli attuali 18 anni va ridotto ad almeno 10: ciò concederebbe maggior capacità di autofinanziamento alle imprese con possibilità di maggiori investimenti.

Operazioni Black list
Eliminazione obbligo indicazione separata in dichiarazione
oppure
eliminazione obbligo della comunicazione black list
delle due almeno una.


Ammortamento svalutazioni crediti bancari
Eliminare assolutamente la norma (art. 106 comma 3 dpr 917/86 e comma 3bis) che prevedono l'ammortamento delle perdite su crediti bancari in 18 anni (comma 3) e 9 anni (3bis) per le perdite post 2008: norma assolutamente ingiusta per il sistema banche, crea un ingiusto carico fiscale e limita la capacità per le banche di concedere credito.


Eliminazione responsabilità solidale negli appalti.
Norma inizialmente prevista dal DL 223/2006 Bersani Visco.
Rivisitata in peggio da Monti con l'art. 12 bis del DL 83/2006 (lo hanno chiamato decreto sviluppo)..
Un ulteriore gravoso ed inutile adempimento per le imprese costrette a vigilare sul corretto adempimento dell'appaltatore sul versamento delle ritenute.
I controlli devono essere deferiti all'amministrazione non alle imprese e con pesanti ripercussioni sul sistema impresa, con particolare riferimento alle imprese operanti nell'edilizia.

Sostegno agli investimenti
Mi viene in mente un meccanismo stile Tremonti ma a regime.
Per gli investimenti produttivi (non l'acquisto dell'autovettura!) si può dedurre dal reddito il 50% degli investimenti effettuati che eccedono la media del triennio precedente...era qualcosa di simile ma ricordo fu un successo.

Riforma sanzioni tributarie
mancato invio dichiarazioni intento art. 7 d. lgs 472/97:
attualmente è dal 100% al 200% dell'IVA non applicata (e mai incassata): è una sanzione ingiusta e spropositata per un admepimento puramente formale.
Trasformare in sanzione ridotta di 258,00 euro

Sanzioni ASL – regolamento CE 852/2004 art 6
mancate comunicazioni
Sanzioni da 1000 a 3000 euro
variare in: se le informazioni non comunicate sono già note ad altri enti (CCIAA, comune, anagrafe tributaria) non devono essere oggetto di comunicazione e quindi sanzione, altrimenti vi è una (inutile e costosa) duplicazione di adempimenti.

Mancata annotazione del Reverse Charge
Attualmente è dal 100% al 200% del tributo nonostante sia solo un adempimento formale senza pregiudizio erariale.
Trasformare la sanzioni in misura fissa di 258,00 euro.

Elenco clienti-fornitori
eliminarlo: chi invia o no la dichiarazione dei redditi è già noto all'amministrazione tributaria fin dal 1998 con l'istituzione dell'anagrafe tributaria.

Banche - Paese - Credito - rilancio dell'economia
Quici vuole un capitolo a parte.
Ci ritornerò.


giovedì, luglio 04, 2013

semplificazioni fiscali

L'Agenzia tende la mano ai contribuenti per semplificare gli adempimenti: non fidatevi, non è così.
Oggi sul Sole 24 Ore si parla di taglio agli oneri inutili.
Tagli che, a mio parere, sono solo sulla carta.
E più che di tagli è forse più giusto parlare di modifica di taluni adempimenti, piuttosto che una loro eliminazione o alleggerimento.
Qualche esempio:
Beni ai soci: una norma che si è sovrapposta ad altre (in particolare sulle autovetture l'art. 164 comma 1 lett. b del Testo Unico Imposte Dirette) e che ha provocato più casini interpretativi che altro.
Direte voi: avranno eliminato l'obbligo di comunicazione al fisco?
Eh no: hanno escluso alcune comunicazioni di marginale importanza ma l'adempimento rimane lì fermo con tutte le sue criticità.
Detto in parole povere: il commercialista dovrà comunque lavorare e dovrà essere pagato.
Dati Catastali: viene abolito il modello CDC (comunicazione dati catastali) ma verrà sostituito dal modello 69: nei fatti non cambia una beata sega, al massimo cambia modello.
F24: con questo modello si potranno pagare le imposte di successione, ipotecaria, catastale, bollo, ecc.
Prima si pagavano con il modello F23, idem come sopra: cambia modulo.
Cassetto fiscale: è un servizio che l'Agenzia delle Entrate offre ai consulenti per consultare i dichiarazioni, pagamenti, ecc., un bell'archivio online.
Prima era consultabile solo da un professionista, ora sarà consultabile da due.
Piccola nota: una volta per avere l'autorizzazione era sufficiente inviare una delega firmata dal cliente ed un documento scannerizzati via mail.
Ora, grazie alla tecnologia avanzata di cui dispongono le Agenzie bisogna andarci di persona.....no comment, anzi il commento lo faccio: quando si tratta di imporre la tecnologia a favore dell'Ammistrazione finanziaria non ci sono se e non ci sono ma; quando potrebbe venire utile al cittadino/professionista bisogna fare lunghe code agli sportelli: vadano a sfancularsi di brutto.
Controlli articolo 36 DPR 600/73: sul Sole di oggi c'è scritto che i documenti per controllare le dichiarazioni (trattasi di oneri detraibili o deducili) "saranno inviabili" tramite CIVIS....
SVEGLIA: non è una novità, è già possibile da qualche mese.
Questi si vendono come novità qualcosa di antico.

Positivo  il commento di Confidustria, tramite Andrea Bolla, è stato: "E' un'azione cvuciale, pevchè si tvatta di piccole e gvandi vifovme che non hanno effetto sul gettito, ma che semplificano la vita quotidiana delle impvese e contvibuiscono a vestituire pavità e dignità al vapporto tra fisco e cittadini".

Da commercialista - senza una guida nazionale visto che allo stato attuale il nostro Ordine è commissariato - dico che si poteva fare molto di più, che questi interventi non rappresentano nessuna svolta pratica verso la semplificazione.
Da persona normale, smettendo i panni del professionista, dico, in termini più terra terra,  che questi non hanno capito un beato cazzo di cosa significa semplificazione e che sarebbe l'ora di smetterla con teatrini autocelebrativi messi su da Governo ed associazioni, comitati e compagnia bella.
Farò le mie proposte in seguito, sempre su questo blog.



lunedì, luglio 01, 2013

Economia reale

Nel precedente post ironizzavo sui bonus per le assunzioni di disoccupati trai 19 e 28 anni sbagliando il tiro, cioè credendo che tutte le condizioni per ottenere lo sconto sui contributi non fossero alternative.
Detto questo oggi é venuta una cliente che ha un concessionario monomarca di moto di una nota marca italiana.
Le vendite da tre anni a questa parte sono ai minimi storici, le cose vanno male, molto male.
La struttura dell'azienda verrà rivista "al ribasso" ovvero si chiuderà il negozio (un affitto importante in meno) e, un rinunciando al marchio, si conserverà l'officina, ma con un solo operaio invece dei due attuali.
Una storia come tante.
Quante serrande chiuderanno, quanti dipendenti saranno licenziati?
Tornando ai bonus per le assunzioni, il problema non é fare sconti sul costo del lavoro per 12 o massimo 18 mesi: cosa mi serve assumere, anche a costo zero, uno o più dipendenti se il lavoro manca?
A niente.
Prima bisogna creare le condizioni per avere un'economia più rigogliosa.
Una parte della soluzione potrebbe essere la rivisitazione di alcune norme fiscali, in questi ultimi anni aventi un'inclinazione repressiva e persecutoria nei confronti dei consumi e degli investimenti (spesometro, redditometro, limitazione all'uso del contante) che non hanno fatto altro che deprimere ulteriormente la propensione ai consumi ed agli investimenti.
Un'altra soluzione é - come ho detto due post addietro - mettere in condizione le banche di concedere credito: i Tremonti bond non sono una pessima idea per patrimonializzare le banche, lo diventano se il loro costo rimane del 9%.
Rimane il rischio di giocarsi le banche ma l'alternativa é giocarsi l'economia.
Forse lo ha capito l'Ecofin che pochi giorni fa ha deliberato l'iter per il controllo dei fallimenti bancari: si é forse capito che qualcosa va rischiato?