ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

venerdì, agosto 19, 2011

il contributo di un lettore: FB

Da FB, quoto e condivido quanto commentato in un precedente post:

Se posso contribuire consiglierei questo bell'artico tratto da la Bussola Quotidiana

"L’immagine del parassita è sempre d’attualità, adesso lo usa lo Stato per insultare i suoi cittadini. Più precisamente è l’Agenzia delle Entrate che definisce “parassiti” gli “evasori fiscali”.
Non siamo qui certo a difendere il diritto all’evasione fiscale, eppure qualche riflessione si impone sul rapporto distorto che si è consolidato in Italia tra Stato e cittadini: ad esempio, è una vita che persone che manteniamo noi con il nostro lavoro (impiegati alle poste, dipendenti delle Asl, docenti universitari, medici, forze dell’ordine…) invece di trattarci come i loro datori di lavoro (e di stipendio) ci fanno capire di considerarci, quando va bene, un fastidio.

Ma la questione delle tasse merita una qualche considerazione specifica. Ai tempi della mia istruzione obbligatoria che dicevano che nel tanto vituperato Medioevo, il popolo viveva in una situazione di semi-schiavitù. Erano liberi, certo, ma costretti a pagare la “decima”, ossia a cedere la decima parte del loro guadagno alla Chiesa, definita per questo avida ed assetata di denaro, un vero parassita alle spalle dei poveri lavoratori. Che cattiveria prendere il 10% del frutto dell'onesto lavoro di gente onesta.

Bene, è stato calcolato che in Italia la pressione fiscale reale si aggira tra il 70% e l'80% e oltre. Tradotto: voi credete di lavorare per mantenere la vostra famiglia, e invece quasi tutto quello che guadagnate se lo prende lo stato. In Italia ci sono tasse che gridano vendetta al cospetto di Dio: tasse sull'abitazione privata dei cittadini, tasse sulla successione, persino gli studi di settore sono in realtà una tassa mascherata, che funziona come il “pizzo”: se non vuoi guai, paga... Per tacere, poi, di come vengono impiegati i soldi pubblici
..."

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giovedì, agosto 18, 2011

Di Pietro "l'onesto" (?)







"Chi evade le tasse in galera deve andare, altro che scudo bis".

Questa la frase del Tonino nazionale.

Che poi ha sbagliato: lo scudo bis appartiene al passato; l'ultimo, quello del 2010, fu lo scudo quater.

Quindi il Tonino è anche male informato.

Ma quando si tratta di fare demagogia, lui, è sempre in prima fila e l'informazione, vabbè, quella lasciamola perdere, quello che conta è ottenere consensi ed il mix "evasore+scudo" produce i suoi effetti alle povere menti.

Molti contribuenti, non tutti, i capitali all'estero, li detengono lecitamente.

Si sono però scordati di compilare il quadro RW: ricordo che la compilazione di questo quadro non comportava, e non comporta, alcun debito di imposta, era/è un adempimento figlio di una legge degli anni 90, avente come scopo il monitoraggio fiscale dei patrimoni all'estero.

Poi l'amministrazione si è resa conto che molti - direi in buona fede visto che non deriva alcun debito di imposta dalle indicazioni del quadro RW - non hanno provveduto a dichiarare, anzi meglio utilizzare il termine "indicare", le attività nel malefico quadro.

Dall'uno al due costoro si sono trasformati per definizione in evasori!

Da lì la nascita dello scudo fiscale.

Questo è solo uno dei tanti metodi dell'Amministrazione per "costruire" l'evasore a tavolino.

Tra questi metodi c'è anche il redditometro.

E caro il mio Tonino, se guardi quanti investimenti hai fatto rispetto a quanto dichiarato, farei attenzione a prendermela così tanto con gli "evasori", perchè guarda caso rientreresti a pieno merito tra la categoria degli evasori, almeno quelli costruiti a tavolino con redditometro o spesometro.

Visto che sei un uomo di legge vatti a studiare qualcosa sugli accertamenti sintetici, poi vediamo se hai ancora voglia di gridare allo scandalo....ma capisco che sei a caccia di facili consensi.

A proposito di scudo fiscale: il buon Di Pietro ha delle quote societarie di una società bulgara...l'avrà compilato il quadro RW?

Sarebbe bello che non ne fosse stato a conoscenza.

Risultato?

EVASORE

Quindi in galera....l'ha detto lui.

Oppure si fa lo scudo fiscale quinques.











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scudo fiscale + condono?

Tutti, ma proprio tutti, sono scontenti della manovra anticrisi, quindi penso che sia uno di quei provvedimenti del Governo meglio riusciti degli ultimi anni.
Per renderlo migliore si pensa alla reintroduzione di un condono fiscale e di uno scudo fiscale.
Condono fiscale
Non dovrebbe essere impossibile; in sede di conversione basterà semplicemente infilare qualche comma/periodo/qualche art-bis che richiami la normativa del 2002 (Legge 289/2002 art. 7, 8, 9, 15).
Un assaggio di tale apertura - forse in pochi lo hanno notato - lo abbiamo già avuto con il d.l. 98/2011 - art. 39 - che ha reintrodotto la "definizione delle liti pendenti" di cui all'art 16 della Legge 289/2002, la legge dei condoni per intenderci.
Basterà semplicemente "aprire" agli artt. 7 (definizione automatica), art. 8 (integrazione imponibile) e art 9 (il famoso condono tombale).
Ovviamente bisognerà fare attenzione a non toccare l'IVA per evitare richiami e decisioni sfavorevoli dalla UE: questo sarà un passaggio delicato perchè se così fosse, chi aderirà, rischia, con l'adesione al condono, una "autodenuncia" ai fini IVA, per non parlare del fatto che oltre certe soglie (quelle previste dal D.lgs 74/2000) si rischierebbe il penale (obbligatorietà dell'azione) ed il raddoppio dei termini dell'accertamento (ricordate le spiacevoli sorprese di coloro che hanno aderito per il 2001 e 2002?).
Questione annosa quindi quella di un condono valido per imposte dirette + IVA, vedremo.
Se dovesse andare un ultimo appunto sarà anche quello di evitare che i condoni si assumano validi al pagamento di una sola rata di quanto dovuto (a posteriori un grave errore per le casse dell'erario).
Scudo Fiscale
Ormai questo istituto è familiare.
La prima versione l'abbiamo vista nel 2001 (d.l. 350/2001), la più recente è figlia del d.l. 78/2009. il famoso art. 13-bis, inserito in sede di conversione (quindi non ci sarebbe due senza tre...basta un bis).
Lo stesso 13-bis fu poi oggetto di ulteriori proroghe (dl 194 o 195 del 2009 cosidetto milleproroghe) che ne estese l'applicazione fino a marzo-aprile 2010, con un ritocco all'insù del pedaggio - il 6% e 7% - da pagare per ottenere il rimpatrio giuridico (ovvero lo scudo con quei paesi che non pongono in essere un adeguato scambio di informazioni finanziarie) o la regolarizzazione.
Ora i rumors parlano di un pedaggio del 12% o dintorni: sembrerebbe un pedaggio alto da pagare per rimpatri & regolarizzazioni a fronte dell'incertezza di controlli congiunti dei paesi aderenti non solo all'area euro ma anche all'Ocse: da ricordare infatti che proprio l'Italia, l'anno passato ha promosso un'azione di joint audit tra i paesi Ocse anche per il controllo dei patrimoni detenuti oltre frontiera.
Quindi ad oggi, stante il fatto che questa azione di controllo congiunto non ha ancora prodotto effetti - è tutta da programmare - e stante il fatto che non si ha una antologia di casi nei quali il contribuente è stato pescato con il patrimonio all'estero non indicato nel quadro RW (i patrimonio indicati - molti non lo sanno - non producono debito di imposta!!) il contribuente potrebbe non essere particolarmente attirato ad aderire a questa ennesima proposta di scudo fiscale.
C'è però da dire che gli strumenti di controllo, anche internazionali, si stanno affinando e le sanzioni, per chi venisse colto nel fatto sono pesanti: in origine erano dal 5% al 10% degli importi non dichiarati nel quadro RW, poi sono state aumentate, dal 10% al 50% ; è prevista anche la confisca per i beni detenuti in paesi che non consentono un adeguato scambio di informazioni finanziarie (dm 4 maggio 1999 e dm 21 novembre 2001) e, per i patrimoni in esse detenuti, il periodo di accertamento (Art. 43 dpr 600/73) è stato raddoppiato (da 4 a 8 anni dall'anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, due anni in più se la dichiarazione è stata omessa).
Vi è poi la possibilità che il Fischio consideri le somme non dichiarate quali redditi sottratti a tassazione e qui le ulteriori sanzioni (oltre a quelle dal 10% al 50%) sono salate: dal 133% al 266% se sono state presentate le dichiarazioni. Se si sono omesse le dichiarazioni la sanzione è dal 160% al 320% dell'imposta accertata.
Insomma, un bel conto da pagare che forse, potrebbe spingere ad aderire i contribuenti a rimpatri e regolarizzazioni dei patrimoni.
Vedremo con la conversione del dielle 138 cosa succederà.


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mercoledì, agosto 17, 2011

Geox

Vista semestrale.
Records very down.
We'll see you later with analysis.
I don't know when but later and later is better than never.
Ok...sono quelle due - dico due - parole di inglese che so...oltre mi incarto.



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Interpump








Interpump: 4,15 euro.

Era tanto che non riuscivo a scrivere su titoli & c.: il tempo non me lo ha permesso, troppo lavoro.

Interpump ha appena sfornato la semestrale: ricavi e margini in crescita.

La società comunque non si sbilancia: pur prevedendo dati positivi, nella prevedibile evoluzione della gestione fa sapere che, stante la criticità della situazione economica globale, è difficile fare previsioni per la fine dell'esercizio in corso.

Elementi positivi: crescita del valore della produzione del 21%, il MOL marginalizza il 18,44% (16,46% nel 2010), Ros al 15,13% (12,27% nel 2010); il risultato del periodo, dopo gli interessi delle minoranze, ha registrato un incremento del 65% attestandosi a 21,90 mln (13,27mln nel 2010).

Elementi negativi: il circolante è aumentato - ciò comporta incaglio di liquidità - per via dell'aumento dei crediti commerciali e delle rimanenze; gli anni passati la gestione del circolante era positiva; l'aumento del circolante è dovuto all'aumento del fatturato ed al dilatarsi dei termini di incasso dei crediti commerciali (la società usa l'espressione "giorni clienti").

Attese

Calcolate replicando l'andamento del 2010, portano ad un aumento del fatturato del 21%, aumento dei margini - MOL al 20% (17% nel 2010) e ROS al 16,50% (12,27% nel 2010), l'utile si potrebbe attestare a circa 48mln (27mln nel 2010).

Se così fosse: Pe a 8,45X, Ev/ebitda 5,30X, ROE a 15,50% e ROI al 18,40%: dati niente male che potrebbero, in condizioni di normalità, indurre ad un acquisto.

Il periodo attuale, lo sappiamo, non è tra i più propizi, pertanto gli acquisti in borsa, anche in titoli considerati solidi, oggi valgono come una schedina del totocalcio.

In ottica cash ho elaborato un'ipotesi che tiene conto di un aumento della top line modesto dal 2012: anzichè ritmi di crescita di circa il 20%, come registrato dal 2009 al 2011, ho ipotizzato incrementi di circa il 5% e poi del 2% con un Ros costante del 14%, capitale investito costante (lo so: non può essere così ma meglio starsene sempre cauti e poi è solo una elaborazione very fast) con variazioni del circolante neutre/negative (negli ultimi anni invece, a parte questo semestre, sono state positive).

Ne esce fuori una valutazione intorno ai 5,00 euro.

E' ovvio che domani potrebbe anche schiantare negli inferi (frase da assicurazione sulla vita così domani portò, nel bene e nel male dire "io l'avevo detto"da buon blogger finanziario...magari me ne vanterò anche) ma di doman non vi è certezza ed i tempi, oggi, sono quelli che sono.

Un saluto a tutti, a chi è al mare, a chi è in montagna e a chi le ferie le deve ancora fa e a chi le ferie non le farà.

Noi ci si vede con la solita (ir)regolarità tipica di questo blog e del suo gestore.

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martedì, agosto 16, 2011

anticrisi e borsa

Novità:
Le plusvalenze saranno tassate al 20% ed il riporto delle minusvalenze sarà limitato al 62,50% del loro ammontare.
Che dire: in tempi di crisi, le perdite sono frequenti ed erodono patrimoni ma anche massa imponibile, allora è meglio in parte neutralizzarle.
Vada per la tassazione al 20%: ci allineiamo alla maggior parte dei paesi stranieri.
Per quanto riguarda la limitazione al riporto delle perdite non ci vedo un bilanciamento di posizioni e tantomeno il rispetto del principio simmetrico secondo il quale in borsa, a fronte di chi guadagna c'è chi perde: limando il riporto delle perdite si crea massa imponibile virtuale con prelievo reale.
Mi sa che i poveri trader non la prenderanno bene.
Cornuti e mazziati.
Ma meglio colpire i redditi di capitale che di lavoro.




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contributo di solidarietà: calpestato lo Statuto dei contribuenti.

Statuto dei contribuenti:
Legge 212/2000
articolo 4:

Non si può disporre con decreto-legge l'istituzione di nuovi tributi nè prevedere l'applicazione di tributi esistenti ad altre categorie di soggetti".

Il Decreto Legge 138/2011 - art. 2 comma 1 - ha istituito il contributo di solidarietà del 5% sui redditi superiori ai 90mila (10% oltre i 150mila).

I contributi rientrano nella categoria dei tributi.

Come volevasi dimostrare lo Statuto del Contribuente, in questo paese, vale meno della carta igienica usata.

E' auspicabile che lo Statuto venga al più presto promosso a Legge di rango Costituzionale e non quale indirizzo attuativo/interpretativo spesso soggetto a (numerose) deroghe o calpestamenti.

Da approfondire il fatto che questo prelievo venga denominato contributo senza averne, secondo me, le precise caratteristiche (se non per il fatto che ne è consentita la deduzione).
Forse sarebbe stato meglio istituire una "addizionale irpef" per i redditi superiori ad una certa soglia, applicando un'aliquota di circa il 3,20% (cioè il 5% meno il beneficio fiscale derivante dalla sua deducibilità in quanto contributo) e via, senza attribuirgli, secondo me forzatamente, la natura di contributo.



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venerdì, agosto 12, 2011

Fisco & Sistema Italia





Parlo per quanto mi riguarda da vicino: il mio lavoro, che, come forse pochi sanno, è quello di ragioniere commercialista.

Mi concentro quindi sul "sistema fisco".

Mi verrebbe voglia di iniziare questo discorso con "c'era una volta la finanziaria", quella finanziaria che arrivava puntuale dopo Natale, quella finanziaria composta da 1 articolo ed un migliaio di commi, quella finanziaria che, in fondo, era lei e basta, al massimo qualche intervento correttivo, nei dintorni del periodo estivo, chiamato appunto manovra correttiva, composto da pochi articoli e niente più.

L'ultima vera finanziaria fu la Legge 244/2007 - finanziaria per il 2008 - emanata dalla XV Legislatura, meglio nota come Governo Prodi II.

Dopo di essa la modalità di normare, in materia fiscale, cambiò con le correttive estive che assunsero i connotati di leggi finanziarie e finanziarie che, viceversa, assunsero i connotati più tipici delle manovre correttive, anche se ad onore del vero, già a luglio 2006, con il decreto Visco Bersani - DL 223/2006- abbiamo avuto un assaggio di normazione finanziaria estiva.

La normazione oltre ad evolversi come sopra descritto si è poi arricchita di decreti dai più svariati nomi ed intenti per esempio il Dl 185/2008 "anticrisi" il DL 40/2010 "incentivi" e per ultimo il Dl 70/2011 "sviluppo" per non parlare dei "maxiemendamenti" e dei "milleproroghe" di fine anno.

Il punto quale è?

Ai professionisti viene chiesto un sempre maggiore sforzo nello studio ed aggiornamento - ultimamente nel periodo estivo connotato dall'alta stagionalità da bilanci e dichiarazioni - che deve essere immediato considerato che la valenza delle nuove norme decorre immediatamente il giorno dopo la pubblicazione nella GU.

Per le imprese l'impossibilità di operare scelte di lungo termine per determinate operazioni la cui convenienza, spesso, dipende anche dal loro trattamento fiscale.

Alcuni esempi delle varazioni normative di questi ultimi anni:

Acquisto dell'immobile: domani il leasing diventa parzialmente indeducibile.

Personale: tra le tante problematiche mi viene da pensare che oggi hai il cuneo fiscale, domani chissà forse no.

Autovetture, flotte aziendali: qui il turbinio normativo, dal 2006 ad oggi, è stata roba da mal di pancia.

Spese di rappresentanza dal 2008, idem come sopra per le autovetture.

Energie alternative: il primo esempio che mi viene in mente è il fotovoltaico, investi a leva facendo affidamento su una determinata tariffa incentivante ed ecco lì che te la decurtano di un buon 30% (un massacro per le imprese del settore che si sono viste revocare gli ordini).

Contenzioso tributario: hai ragione? Solve et Repete che in latino significa "paga e poi opponiti" in Commissione Tributaria e se chiedi la sospensione spera che te la diano entro i 180 giorni dalla richiesta (dai 60 giorni della notifica dell'atto) che sennò parte l'esecuzione forzata (a proposito: gli organici delle Commissioni, a fronte di maggiori impegni, verranno sfoltiti anzichè rafforzati ).

Giustizia: servirebbe un tomo per parlarne (male) è purtroppo la prassi consolidata a costituire il male del sistema: giudici oberrati di cause ma che manco leggono gli atti di causa, avvocati di controparte che coscienti di ciò riescono ad ottenere continui rinvii grazie a costituzioni di parte fatte coi piedi ...tanto il giudice le legge appena e rinvia: i tempi si dilatano con buona soddisfazione di chi ha torto.

Ed il sistema si ingorga.

Da quest'anno, da marzo, c'è la conciliazione (D.lgs 28/2010): tante piccole cause, se il sistema funzionerà a dovere, non ingorgheranno i tribunali.

Personalmente vedo delle criticità nel fatto di aver introdotto il patronicio degli avvocati anche nella conciliazione.

Ma qui non mi esprimo oltre non essendoci per ora casi noti di inefficienze essendo l'istituto da poco tempo operativo: speriamo bene.

Se le imprese italiane sopravvivono a quanto sopra è perchè abituate ad evitare l'inefficienza del sistema - "se lo conosci lo eviti".

Dall'estero - abituati a norme certe ed a tempi di risposta del sistema giustizia congrui - è ovvio che ci pensano più di una volta a venire in Italia.

In questi giorni Camere e Senato emaneranno l'ennesimo decreto per far fronte ai provvedimenti urgenti finanziari ai quali siamo stati chiamati per tenere su il baraccone Italia.

Il metodo sarà sempre lo stesso: Decreto Legge con buona pace dell'art. 4 dello Statuto dei contribuenti se vi sarà imposizione di nuovi tributi e dell'art. 3 per la decorrenza delle nuove disposizioni.

La novità, che bisserà quanto già accaduto in sede di conversione del Dl 98/2011, sarà una veloce conversione in legge: l'urgenza di fare bella figura nel Club Europa è tanta ed i litigi (emendamenti) che rimpallano i decreti dal Senato alla Camera e viceversa, si possono, per il momento, lasciare da parte.

Il punto quale è?

Invece di fare 3 - dico 3 - decreti legge in circa 4 mesi (a maggio Dl 70 "Sviluppo" + a luglio Dl 98 "manovra" + Dl da emanare ad agosto) potevano farne uno unico?

Oppure: non sarà più opportuno ritornare alla cara vecchia ed unica manovra finanziaria di fine anno?

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giovedì, agosto 11, 2011

Unicredit Banca


Unicredit: 1,00 euro.
Ok, forse le nostre banchette le stanno massacrando oltremodo, diciamo che scontano colpe non loro e quanto hanno subito, in termini di perdita di capitalizzazione, rappresenta la perdita di credibilità del sistema Italia.
Conti alla mano la nostra Unicredit non mi sembra messa malissimo.
Certo, i tempi pre Lehman ce li possiamo scordare: i Roe di quel periodo per il settore si aggiravano intorno ad una forbice del 10-12%, oggi Unicredit, se tutto dovesse andare secondo le stime - utile atteso di circa 2,60 mld - registrerà un Roe di circa il 4%, il rendimento di un Free Risk, ammesso che dopo il downgrade degli USA, si possa ancora parlare di titoli Free risk.
La banca nel secondo trimestre 2011 ha registrato un utile del periodo di circa 800 mln, in notevole aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente grazie a minori svalutazioni (write down) ed accantonamenti (provision), nonostante gli altri indicatori, margine di intermediazione e costi, siano rimasti praticamente costanti (le banche non hanno stagionalità).
L'utile del semestre si attesta intorno a 1,30 mld di euro.
Le attese per il 2011 sono per 2,60 mld che, considerando l'attuale capitalizzazione di circa 20 mld, corrisponderebbe ad un PE di circa 7,70X, solitamente basso, in altri tempi, in condizioni di normalità del panorama economico, direi che sarebbe da stock picking.
Il core tier 1, rapporto tra patrimonio al netto degli intangibles e gli attivi critici (principalmente loans and receivables with customers) è intorno al 9%, al di sopra della soglia "suggerita" (direi quasi imposta) da Basel 2/3: potrebbe quindi esserci, almeno sulla carta, ancora spazio per impieghi e, sempre sulla carta, un aumento dei margini di intermediazione, anche se di questi tempi è meglio tenersi prudenti: le svalutazioni degli attivi critici possono in un amen mangiarsi l'utile di un anno mandando a carte e 48 concetti come P/E, core tier1 e chi più ne ha più ne metta.
Forse è proprio per questa labilità dei dati di bilanci - gli utili generati sono poca cosa rispetto agli attivi critici ed alla minaccia di loro potenziali write down - che le quotazioni scontano corsi così bassi.
Forse come il clima migliorerà, e per questo intendo un miglioramento del panorama economico mondiale, i corsi potranno riprendere quote più elevate.
Per ora, all'indomani di un down grade degli USA si può solo scommettere se si è toccato il fondo, e quindi si risale, oppure se si continuerà a doverne vedere delle brutte, in ultimo la minaccia di un down grade della Francia.
Chi vivrà vedrà e saprà.



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martedì, agosto 09, 2011

evasione e politica



Questo è il nuovo spot antievasione: l'evasione, si sa, sottrae risorse importanti al Paese e quindi alla collettività.
Si parla di una massa imponibile sottratta al fisco per circa 260 miliardi.
Lo spot vuole evidenziare il concetto "evasore fiscale = parassita sociale".
Giustissimo.
Nulla mi toglie che l'argomentazione sul "parassitismo sociale" debba spostarsi anche sul mondo della politica e delle amministrazioni statali, per queste ultime mi riferisco a quell'area della PA meno efficiente.
L'inefficienza della PA la scontano i cittadini e le imprese, quindi il Sistema Italia: non saprei quantificare ma credo che si possa parlare di svariati miliardi di euro.
La sola politica costa al Paese 24 miliardi di euro: la fonte è il Sole 24 Ore di qualche giorno fa.
Che corrispondono al sacrificio di una massa imponibile di circa 80 miliardi di euro.
Non che tutti i costi andrebbero azzerati: un Paese ha bisogno di una guida, l'eccezione che conferma la regola è il Belgio che è senza governo da più di un anno e va a gonfie vele....
Diciamo che il costo va ottimizzato: lo spot potrebbe essere:
"SE I POLITICI COSTASSERO DI MENO TUTTI PAGHEREBBERO MENO TASSE"....magari facendo notare che di parassiti nella "Politica Spa" e dintorni ce ne sono a bizzeffe, grazie anche al supporto della legge elettorale che consente di infilare nei parlamenti e parlamentini questo o quel parente/amico/igienista dentale e parenti di essi (vedere Automobilclub per fare un esempio).
In finanziaria (o manovra estiva) mi riferisco al d.l. 98/2011 convertito in Legge 111/2011, il primo capo è dedicato ai tagli della politica.
Mi appunterò quei primi 7 articoli per il futuro: vedremo se saranno rispettati e fatti rispettare come gli altri articoli (in particolare il 23) di quella stessa finanziaria.
Ci credo poco.


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