ZENER 1992

I CONSIGLI GIUSTI PER SBAGLIARE IN BORSA. Così se perdete i vostri soldi non venitemi a dire che non ve lo avevo detto. mail: zener.blog@gmail.com Sono su Skype: zener

giovedì, novembre 28, 2013

Una finanziaria senza attributi

Il governo è fatto solo di chiacchieroni incompetenti.
Non sono parole mie ma del Collega e deputato Enrico Zanetti.
Come dargli torto?
La finanziaria per il 2014 non propone nulla di nuovo ma dei semplici "copia ed incolla" di norme tributarie già esistenti.
Si parte dalla tassazione sugli immobili: nel breve volgere di pochi mesi la Tares ha assunto diverse denominazioni passando da Trise, Tari, Tuc ed infine Iuc, il risultato alla fine è solo un'operazione di  renaming di un adempimento tributario già noto.
Il copia ed incolla riguarda anche gli ecobonus: positiva la loro conferma per un settore immobiliare in profonda crisi dal 2011 ma anche qui nulla di nuovo sotto il sole: le norme sulle ristrutturazioni esistono dal 1997 e quelle sugli interventi energetici dal 2006.
Poco o niente è stato fatto per la crescita economica.
Nessun provvedimento a sostegno del credito: si poteva usare la leva dei Tremonti bond per la ricapitalizzazione effettiva (adesso per quanto ne dicano la solidità delle banche è solo contabile) degli istituti di credito: no, niente di tutto questo.
Non esiste un intervento a favore delle aree pesanti dell'economia quali auto ed immobili.
Una (solita) campagna di sgravi fiscali sulla rottamazione dei veicoli non sarebbe stata male: la Spagna lo ha fatto e senza avere eccellenze nel settore auto produrrà nel 2013 ben 2,2 Mln di veicoli. L'Itaglia si fermerà al minimo storico di ben soli 400 mila veicoli, minimo registrato nell'ormai lontano 1958.
Si pensa invece 
a terrorizzare i consumatori con lo spauracchio assiomatico ormai diffuso che se compri sei potenzialmente un evasore a cui chiedere conto: molti consumatori "risolvono" il problema evitando spese ed investimenti.
Si preferisce vivere sulla falsa idea che l'eccesso di controlli possa resuscitare un'economia in coma quando invece parte della soluzione sarebbe quella di lasciare più libertà di azione ai consumatori.
Una novità curiosa ed inutile di questa finanziaria senza coraggio è  quella che chi vende casa dovrà attendere il bonifico dal notaio che incasserà il corrispettivo dall'acquirente e che lo riverserà al venditore a trascrizione avvenuta: se questo è il coraggio siamo messi proprio male.
Qui bisogna reagire e mandare a casa questo chiacchieroni inutili e strapagati.

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giovedì, novembre 14, 2013

Biesse: 3° trimestre 2013

Sono appena usciti i dati: mi sembrano belli, anzi migliori rispetto alle precedenti trimestrali.
Analizzerò il tutto anche con l'aiuto delle preziose "forecast" indicate nella stessa trimestrale dalla Società.
Da seguire.


mercoledì, novembre 13, 2013

Carraro settembre 2013



Mi si chiedeva di Carraro.
Ha pubblicato i dati della terza trimestrale ed ecco lì che all'indomani ti ha preso un bel 5% portandosi a 2,87 euro.
Troppa euforia: è vero che i dati pubblicati sono migliori del passato - il Margine Operativo Netto da 14 mln di settembre 2013 è passato a  23 mln segnando un progresso del 63%..
Il problema però rimane l'alto indebitamento: a settembre la PFN è negativa per 268 mln ed il peso degli oneri finanziari netti  - circa 14 mln  - porta ad un risultato pre imposte di 8,89 mln.
E' impressionante l'incidenza degli oneri finanziari sul Margine Operativo Netto: in termini percentuali è di circa il 60%.
Notevole anche la leva finanziaria: a fronte di un patrimonio netto di 55 mln il debito di 268 mln appare decisamente alto, il debiti/equity è ben il 4,87, ben oltre l'1,00 raccomandato dal galateo finanziario.
Basso il ROE, quasi a zero e non sufficiente il ROI - a circa 7% - di poco superiore al costo medio dei capitali investiti, stimato intorno al 6%.
Sarebbe più bella con un debito più basso e di conseguenza maggiore redditività.
Una valutazione cash (a destra) - abbastanza generosa tenuto conto che ho considerato ricavi e margini costanti - la valuta appunto intorno a 2,80 euro.
Detto questo, considerata la marginalità striminzita  - il ROS  a settembre, nonostante il miglioramento dei conti,  è appena al 3,45% - rimane un titolo da prendere con le pinze: un leggero calo di ricavi potrebbe riflettersi negativamente su un quadro fragile.
A dopo
non so quando