liberalizzazioni
Ho qualche dubbio sul fatto che le liberalizzazioni possano risollevare le sorti del Paese.
Vado nello specifico.
TAXI: cosa serve liberalizzare un servizio quando le tariffe sono decise non dai tassiti ma da Regioni e Comuni?
Ora ci sono 1000 tassisti che per una corsa costano 10 euro.
Metterne 10.000 che fan pagare sempre 10 euro la corsa non cambia niente per il consumatore ed anzi si va a precarizzare il settore.
FARMACI classe C: idem come sopra.
Il farmaco C è per legge a prezzo imposto dal SSN.
Quindi che lo venda una farmacia o una parafarmacia per il consumatore cambia niente.
Cambierà di sicuro per le farmacie che avranno volumi ridotti a favore delle para.
Occupazione?
Chi perderà il posto come farmacista dipendente potrà aprirsi una paraprofumeria ...oops una parafarmacia, ma con margini minori rispetto alla farmacia che storicamente usufruiscono di canali distrubitivi di favore.
Al massimo si potrà essere assunti dalle para, ma credo con meno possibilità di mantenere il posto di lavoro data la minore marginalità sulle vendite.
Quindi per questo settore, base occupazionale sostanzialmente inviariata se non in diminuzione.
Anche qui non ci vedo tutto quel valore aggiunto che invece si vuole far passare come inopinabile, piuttosto vedo anche qui una precarizzazione dell'intero settore retail.
PROFESSIONISTI: a parte i notai - che in Italia sono meno di 5mila - le altre professioni non se la passano al meglio.
In particolare gli avvocati - che in Italia sono circa 240mila - quelli giovani, soffrono alla grande e per tirare avanti altro che minimi tariffari, dai quali nei fatti si deroga già da tempo.
E questo vale anche per giovani Ingegneri, dottori ecc. che per lavorare vengono "assunti a partita IVA" (i finti autonomi) con compensi ben oltre i minimi tariffari (poi in dichiarazione gli studi di settore pretendono l'adeguamento).
Riforma degli Ordini?
E vada questa riforma.
Così - per esempio - per un controllo sui professionisti dovrà intervenire il Ministero di Grazie e Giustizia piuttosto che gli Ordini.
Che poi ovviamente il Ministero dovrà deferire ad un organo esterno.
E chi sarà questo organo esterno?
Un qualcosa che oggi si chiama....Ordine.
Punto e a capo, ritorno al passato, corsi e ricorsi storici.
Di fatto poi ci sono professioni che, in qualche loro area di attività, sono già liberalizzate.
I commercialisti di fatto hanno perso terreno sulle attività meno nobili quali contabilità e dichiarazioni - che per moltissimi sono il pane quotidiano - a favore di Caf, Ced, e dopolavoro ferroviario, nonchè un esercito silenzioso ma numeroso di dipendenti e pensionati ex Agenzia entrate e GdF (rigorosamente in nero).
Comunque non è che io sia proprio contrario alle liberalizzazioni.
Magari inziamo a libera(lizza)re il Governo da quei 3-400 coglioni strapagati che ci avanzano, lasciando il posto a personalità competenti.
Magari inizando da una cosa veramente importante: la riforma della legge elettorale.
Etichette: liberalizzazioni